Eder: “Ravioli e Jiangsu, vi racconto la mia nuova vita in Cina”
La lingua, la famiglia, il presidente Zhang, i ravioli e l’Inter: Eder racconta la sua vita allo Jiangsu
Cornetto, cappuccino e… calcio. Domani riparte il campionato cinese e qui in Italia si fa colazione con Shandong Luneng-Bejing Renhe. Questione di fuso orario.
Dove eravamo rimasti? Ah sì, lo Shangai SIPG di Hulk e Oscar ha interrotto la serie del Guangzhou Evergrande che vinceva il campionato cinese da sette anni. E lo Jiangsu Suning? Ha chiuso la stagione al quinto posto, -10 dalla qualificazione alla Champions asiatica: “Quest’anno speriamo di fare meglio” ha raccontato Eder a gianlucadimarzio.com.
Ieri pranzo di squadra a base di entusiasmo e concentrazione: “Abbiamo mangiato con il presidente Zhang che ci ha caricato per l’inizio della stagione”. Eder non vede l’ora di iniziare: “Finalmente! Dopo quasi due mesi di preparazione si parte. Siamo pronti”. E chissà che non arrivi il primo gol stagionale proprio al debutto contro il Tianjin Teda di Sandro Wagner: “Quest’anno voglio segnare il più possibile”.
La stagione scorsa – la prima in Cina – l’ha chiusa con undici reti (e otto assist), tra cui anche una al Guangzhou di Cannavaro dopo pochi secondi: “E’ vero, ma alla fine hanno vinto loro 3-2. Dopo la partita ho fatto i complimenti a Fabio, qui è visto benissimo”.
Quando non è in campo Eder gira per Nanchino alla ricerca dei segreti della città: “Per conoscere la loro cultura. E quando posso prendo il treno e vado a Shangai“.
“IL CINESE? PARLO ITALIANO CON TUTTI”
Si trova bene nella sua nuova vita a in Giappone: “Mi sono ambientato alla grande, non pensavo di farlo così in fretta”. Anche se sulla lingua c’è ancora da lavorare: “E’ difficilissima, ho imparato solo alcune parole basilari”. Nessun problema però, la soluzione è facile: “Parlo italiano con tutti, anche con i cinesi. Loro non capiscono, ci scherziamo su. Per fortuna alcuni compagni e l’allenatore Olaroiu lo capiscono”.
Meno male che c’è la moglie Lucine: “Lei studia lingue, sta imparando il cinese“. Volo di sola andata Milano-Nanchino, tutto per amore: “Quando dovevamo partire mi ha detto che con me verrebbe ovunque. Sono fortunato ad avere accanto una donna come lei“. Con loro c’è anche il piccolo Eduardo, che a sei anni sogna di diventare calciatore come il papà: “Gioca terzino o centrocampista sinistro. Un po’ alla Marcelo“.
Col cinese non benissimo, ma quando vuole farsi una chiacchierata in italiano c’è l’amico Gaby: “Con Paletta ho un buon rapporto, abitiamo nella stessa residenza e quando riusciamo pranziamo e ceniamo insieme”. Tra i giocatori che frequenta di più anche Alex Teixeira e Ramires: “Con loro parlo in portoghese”.
“MANGIO RAVIOLI E GUARDO L’INTER”
Piatto preferito? “Dim Sun” Cosa?! “Ravioli di vari tipi“. Ah ecco, meglio. Anche se: “La cucina cinese è buona, ma spesso vado in due ristoranti italiani che ho trovato sotto casa”. Occhio a non appesantirsi, in Cina si corre veloce: “Il campionato non è per niente facile. Si lavora molto sull’aspetto fisico e ormai quasi tutti i club hanno allenatori europei che sanno mettere le squadre in campo”.
Da quest’anno c’è anche Hamsik, acquisto boom del Dalian: “E’ un gran colpo per far crescere ancora di più il calcio cinese. I giocatori che arrivano dall’Italia sono visti sempre bene”.
Hamsik come Eder, che nell’estate scorsa ha lasciato l’Inter per volare in Cina: “Fuso permettendo, continuo a seguirli. Il campionato è in linea con quello dell’anno scorso, devono lottare fino alla fine per la Champions”. Due stagioni e mezzo in nerazzurro, 14 gol e qualche amico lasciato a Milano: “Mi sento ancora con Miranda, Handanovic, Joao Mario e D’Ambrosio”.
Testa all’inizio del campionato però, nella sua mente non c’è spazio nemmeno per la Nazionale: “Non ci penso. Spero solo che l’Italia possa tornare ad essere protagonista“. Come il suo Jiangsu, che con i gol di Eder vuole arrivare sempre più in alto.