Dietro le quinte di Origi, 'psicologo' di una rimonta
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 08/05/2019 -

Dietro le quinte di Origi, 'psicologo' di una rimonta

profile picture
profile picture

L’unico che può spiegarci la rimonta è proprio Origi, uno che se non avesse fatto il calciatore sarebbe diventato uno psicologo: “Amo studiare la personalità, a Liverpool posso dire chi è estroverso e chi no, forse tornerò a studiare quando finirò la carriera”. Prima regalaci un paio d’ore di lezione.

Spiegaci come un attaccante che faticava al Wolfsburg può diventare decisivo, come si rimonta un 3-0 al Barcellona, i segreti di una notte storica. Tanto c’è tempo. 

Liverpool in finale grazie a 4 squilli, due suoi, Kop incredula e Origi eroe di Anfield quasi all’improvviso. Dal nulla, di forza. Stavolta la regina del Belgio lo riconoscerà sicuro, rea di aver fatto una gaffe ai Mondiali brasiliani: Origi segna alla Russia di Capello e diventa il marcatore più giovane della storia della Nazionale in una Coppa del Mondo, ma Mathilde si congratula con Lukaku: “Bravo, hai segnato il gol vittoria”. Veramente no: “Maestà, sono io”. Ora è cambiato tutto. 

Wijnaldum_Alexander_Arnold_GETTY.jpg

Quest’anno aveva segnato solo 4 gol, uno in Fa Cup e 3 in Premier. In estate doveva partire, valigia in mano e testa altrove, ora va a Madrid, dove troverà la vincente tra Ajax e Tottenham. Proverà a spiegarlo ai suoi compagni e pure a Klopp, uno che si presentò come ‘Normal One’ e poi di ‘normale’ ha fatto zero.

Merito di un bomber per caso, doppietta da opportunista, astuto e furbo. Uno che si è fatto da solo: a 15 anni ha lasciato il Belgio per giocare in Francia con il Lille, diventando il pupillo di Garcia. Parla 4 lingue, conosce l’inglese, l’olandese, il francese e pure lo swahili, ha un padre calciatore e due dediche speciali che porterà sempre con lui, una di un tifoso: “Se segna Origi mi tatuo il suo nome sulla coscia”. Promessa mantenuta, basta un gol al 96esimo nel derby contro l’Everton.

Nel 2014, infine, segna alla Russia e si guadagna la sua seconda dedica: a Sint-Michiels - sobborgo di Bruges - un delfino è stato chiamato col suo nome. Predestinato. Legge libri al mese e sigla due gol speciali, nella notte più importante di tutta la sua vita, oltre la psicologia. Forse non può spiegarlo neanche lui. 



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!