Se esistesse un vocabolario calcistico, molto probabilmente alla voce “leader” trovereste scritto Federico Dionisi. Classe, carisma e soprattutto coraggio. Qualità di un ragazzo che a 34 anni ha deciso di rimettersi in gioco accettando l’offerta dell’ultima in classifica in Serie B. E con il senno di poi è stata la scelta migliore che potesse fare: “Era una sfida difficile, ma conoscevo molto bene la piazza e l’entusiasmo che hanno - racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Ero reduce da annate importanti, ma credo che un calciatore debba sempre mettersi alla prova ed è questo che mi ha spinto a venire ad Ascoli”.
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Flashback. Gennaio 2021: dopo sei stagioni e mezzo Dionisi lascia Frosinone per trasferirsi nelle Marche. Alcuni tifosi bianconeri storcono il naso, altri lo ricordano per la sua voglia di spaccare il mondo quando lo incontravano da avversario: “In una delle prime interviste con l’Ascoli dissi che se avessi avuto la forza di convertire i fischi che ho preso da avversario in applausi sarei stato l’uomo più felice del mondo”. E così è stato. In poco meno di un anno Ascoli è ai suoi piedi e la tifoseria bianconera stravede per lui. Merito della salvezza conquistata nello scorso campionato nella quale si è caricato la squadra sulle spalle, dei 7 gol in questo inizio di stagione e soprattutto del suo spirito in campo: “Quando gioco cerco sempre di dare tutto me stesso e per questo posso risultare antipatico alle tifoserie avversarie, ma ci sta, è il gioco delle parti. Chi mi conosce sa che nella vita quotidiana sono molto tranquillo”.
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Addio alla "bevuta", ora c'è da rispondere agli ordini
Un nuovo inizio, in tutto e per tutto. A partire dall’esultanza: niente più “bevuta” sotto la curva, ma un saluto militare: “Avevo il desiderio di ripresentarmi e di avere nuovi stimoli, sono partito dalle piccole cose. Il gesto che faccio quando segno vuol dire rispondere a un comando, a una chiamata importante”. Novità anche nel numero di maglia: le giocate restano da numero 10, ma sulla schiena c’è scritto il 9. Una scelta fatta anche per Daniél Ciofani, amico fraterno con il quale ha condiviso l’attacco del Frosinone: “Sono sincero, quando l'ho scelto ho pensato anche a lui. È un numero importante e in quel momento l’Ascoli ne aveva bisogno”. Un’amicizia che va avanti da una vita: “È un amico importante, condividiamo tante cose a partire dai pensieri”, anche se ormai sono avversari in campo… e soprattutto al FantaB con la “Capitan Dionisi” che al momento è avanti alla “Birrareal”: “Lui al fantacalcio è molto più bravo e attento di me. Per ora sono davanti io, ma sicuro mi supererà”, arriva puntuale la gufata.
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“Capitan”, appunto. Con quella fascia ereditata in estate da Brosco. Non per anzianità, ma per attitudine: “Sono sempre stato predisposto ad aiutare i compagni e con la fascia al braccio ho delle responsabilità in più. Questo mi gratifica perché significa che faccio del bene agli altri, è una cosa che mi inorgoglisce”. E con questa voglia di spaccare il mondo si può andare lontano: “Vogliamo fare bene, è riduttivo porsi un obiettivo. Non mi aspettavo un avvio del genere a livello personale, ma ci speravo. Negli ultimi anni questa squadra si è salvata in extremis e cercheremo di fare meglio”. Sognare non costa nulla, perché alla fine son tutte lì e con un Dionisi così niente è irragiungibile.