Per una volta, non è stato Cristiano Ronaldo l'eroe dell'ultima vittoria del Portogallo agli Europei. L'ottavo di finale con la Slovenia si è risolto solo ai rigori, dopo che proprio il numero 7 aveva sbagliato dal dischetto al minuto 105. Un errore che poteva costare molto caro ai suoi. Le sue lacrime però hanno lasciato posto al sorriso finale per la qualificazione ai quarti. A mettersi il mantello di un supereroe, che in questa occasione è sembrato più umano che mai, ci ha quindi pensato Diogo Costa.
Grazie a una parata decisiva ai supplementari e a tre rigori su tre neutalizzati, ora la nazionale di Martinez se la giocherà contro la Francia al prossimo turno.
Portogallo, chi è Diogo Costa
"La partita più bella della mia vita", così il portiere classe '99 ha definito l'ottavo di finale tra Portogallo e Slovenia, in cui è stato eroe assoluto per il suo Paese. Con una grande prestazione ha tenuto vivo il sogno del Portogallo, nonostante una serata nera dei suoi trascinatori di sempre. In primis di quel Cristiano Ronaldo, che non è riuscito a chiudere i conti ai supplementari e che è scoppiato in lacrime dopo l'errore dagli 11 metri. In seguito anche di Pepe, che al 115' ha regalato a Sesko la palla per la vittoria della Slovenia, permettendogli di involarsi da solo davanti alla porta. Il gol dell'attaccante del Lispia sarebbe stato il peggiore epilogo per entrambi, che avrebbero chiuso malamente l'ultimo Europeo in carriera.
In quel momento è iniziata la super serata di Diogo Costa. La parata sul tiro di Sesko, diretto all'angolino, ha portato la sfida fino ai rigori, dove poi il portiere del Porto si è preso la scena. A vedersi parare il rigore per primo è stato Ilicic, la stessa sorte è toccata a Balkovec e infine a Verbic. Il Portogallo è passato ai quarti nel nome di un nuovo eroe.
Notte da sogno e anche da record: è il primo a parare tre rigori nella stessa partita agli Europei e il primo a non prendere nemmeno un gol ai calci di rigore nella competizione. Non una serata di grazia però. Diogo Costa si conferma uno specialista nelle sfide dal dischetto. Infatti, col Porto è stato il primo portiere a respingere tre rigori in una fase a gironi di Champions.
La partita contro la Slovenia è stata la consacrazione di un talento assoluto, cresciuto nel Porto e da anni tra i migliori della sua generazione in Portogallo. Nato in Svizzera, ma cresciuto in Portogallo, a 24 anni si è preso a tutti gli effetti il ruolo di numero 1 della sua nazionale, come da tre stagioni ha fatto nel club. Proprio nel Porto è cresciuto fin da piccolo, facendo anche tutta la trafila nelle nazionali giovanili, partendo dall'Under 15 fino ad arrivare all' Under 21.
Al mondo dei grandi si è affacciato presto, partecipando alle Olimpiadi di Rio 2016 a neanche 17 anni. Agli ultimi mondiali in Qatar, alla prima vera volta da titolare, non era parso ancora pronto e un suo errore sul gol del Marocco ai quarti era costato l'eliminazione ai suoi. Adesso, invece, si prepara a raccogliere l'eredità di Ronaldo e Pepe come guida degli iberici. Il Portogallo ora ha un nuovo eroe.