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Di Canio: “Mancini mi voleva come suo vice in Arabia”

Paolo Di Canio ha rivelato di aver rifiutato un’offerta da Mancini come vice CT dell’Arabia Saudita.

In un’intervista a La Stampa, Paolo di Canio ha rivelato di aver rifiutato una proposta dall’Arabia. La possibilità era quella di diventare vice commissario tecnico della nazionale saudita al fianco di Roberto Mancini. 

  

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Un rifiuto ai soldi, ma anche ad una proposta che non lo metteva in secondo piano: “Non solo a quelli perché sarebbe stata un’importante esperienza in un calcio che investe per crescere e affermarsi: Roberto Mancini non mi aveva proposto un ruolo marginale, mi voleva come secondo allenatore in campo per addestrare e migliorare i calciatori”.

 

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  L’ex attaccante ha poi proseguito: La sua stima mi ha inorgoglito anche perché non abbiamo un rapporto speciale: qualche partita a padel, due chiacchiere e nulla più, quindi se ha pensato a me è perché crede nelle mie idee e nel mio lavoro. Voglio ringraziarlo, insieme al responsabile dei contratti della AFF Abdallah: non è stato facile decidere, ho tentennato a lungo, alla fine ho scelto di seguire il cuore”.

 

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Di Canio ha detto la sua anche sul problema del calcioscommesse, tema centrale negli ultimi giorni: “Che c’è troppo buonismo, si tende a comprendere e giustificare. Premesso che bisogna aspettare l’esito dell’inchiesta e rispettare chi soffre di malattie come la ludopatia, voglio essere schietto: se qualcuno, con il mondo davanti, fortunato, rischia di sciupare tutto per comportamenti leggeri è un coglione, non un poverino”.

“E se vengono accertate responsabilità, oltre agli organi federali anche le società devono punirli. Sennò come al solito si fanno solo belle parole”.