Il calcio al tempo dei social. Dexter: “Quella volta a casa di Ronaldo. Ma Totti mi ha emozionato di più”
Filippo Rocchi 14 Febbraio 2024La nostra intervista a Luca Denaro, per tutti Il Vostro Caro Dexter: “CR7 mi ha detto che sono un pazzo. Sabatini alla Roma prese tutti i miei buggati di Fifa”
Dexter: “Ronaldo mi ha detto che sono un pazzo”
Ah sì giusto, rivoluzione. Non consiste nel “semplice” lavorare per la Roma e aver incontrato Totti. Dexter riesce a portare sul canale ospiti impensabili oggi, figuriamoci otto anni fa. Uno su tutti “Cristiano Ronaldo: ho tutte le sue magliette dalla prima al Manchester United, tranne quelle della Juve e dell’Al-Nassr. Quando mi hanno detto che avrei fatto un video con lui pensavo fosse Ronaldo il Fenomeno ed ero molto felice. Poi mi dicono ‘No guarda, è Cristiano Ronaldo’. Lì sono scoppiato a piangere“. Si prende l’aereo in direzione Madrid. “Sono stato a casa sua, ho conosciuto il figlio e Rio Ferdinand che era lì. Uno dei suoi migliori amici mi aveva preso in simpatia quindi ho avuto modo di stare più tempo. Gli ho fatto vedere la mia reazione quando lo avevo trovato su Fifa e mi ha detto che sono pazzo“. Figurati, aveva anche spaccato un tablet esultando. “Ho vinto la crossbar challenge con tutti i calciatori, anche contro Sergio Ramos, tranne che con Ronaldo. Ci si era impegnato”. Quel video ha cambiato la storia di Youtube Italia.

Imbucato tra campioni
E poi l’intervista a Ronaldo Il Fenomeno arriva veramente: “Lo vorrei rincontrare per chiedergli scusa. È stata una bella intervista, ma involontariamente ho fatto una gaffe a telecamere spente. Gli ho detto: ‘Sei il mio giocatore preferito’ e lui fa un sorriso enorme, ma io aggiungo ‘il mio preferito su Fifa’. E c’è rimasto malissimo. Per me era un complimento e non ho pensato alla gaffe”. Di grandi campioni ne incontra decine, a volte anche con metodi poco ortodossi. “Ero a Londra per un evento, mi viene a prendere l’autista e mi porta lì, solo che non mi facevano entrare. L’autista mi aveva preso a cuore e ha insistito facendo credere alla sicurezza che fossi una giovane promessa del calcio italiano“. Alla fine ce l’ha fatta. “Ho battuto Hazard a Fifa e ho mangiato insieme ad Aubameyang. C’erano anche Pulisic ed Emre Can e dovevo fingere anche con loro di essere un talento della Roma. Eravamo tutti tranquilli, scherzavamo, tranne Neymar che era in un angolo protetto da tre guardie del corpo. Che poi protetto da chi, dai tuoi colleghi”.

E non è stata l’unica esperienza negativa con il brasiliano. “Dovevo andare a fare un video in Brasile con lui per un torneo organizzato nelle favelas. Faceva una tappa al mese e io dovevo andare alla seconda, avevo già firmato il contratto e mi avevano prenotato i biglietti. Lui era il volto del torneo, va alla prima tappa, rimane due minuti poi prende il jet privato e se ne va. Mi hanno chiamato dall’organizzazione e m’hanno fatto capire che avrei fatto un viaggio a vuoto”.
“Ha un ottimo tiro” non lo urla più, ma oltre dieci anni dopo ora ha la consapevolezza di aver scritto la storia di Youtube Italia grazie al calcio.