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La Manchester dei Red Devils: 2-0 contro il City | Gli HIGHLIGHTS

GLI HIGHLIGHTS

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Countdown Liverpool, -6 punti al titolo di Campione d'Inghilterra. Curioso che ad aiutarli nell'accelerare i tempi siano proprio i rivali di sempre, il Manchester United, che nell'albo d'oro all time del campionato inglese si vedrebbero avvicinare con un pericoloso 20-19. Merito di un Derby che quest'anno è stato incredibilmente tutto di stampo Red Devil: incredibilmente perché da diverse stagioni le sorti della città sono girate in maniera inequivocabile dalla parte del City, quest'anno incapace però di prendere punti nei due derby cittadini.

DUE SU DUE, COME AI TEMPI DI SIR ALEX


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Double all'interno della stessa Premier League, come se lo United fosse tornato la big di un tempo: l'ultimo a riuscire a fare 6 su 6 contro il Manchester City fu addirittura Sir Alex Ferguson nel 2011, a testimonianza di quanto l'operato di Solskjaer sia in questo momento la base della crescita dello United. Ha ritrovato una striscia di imbattibilità lunga 10 partite, a un solo incontro di distanza dal record stabilito al suo arrivo, con quelle prime fantastiche 11 apparizioni che diedero l'impressione dell'inizio di una nuova era.

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Sensazioni che si rincorrono e tornano in questo splendido momento di forma dello United, a tre punti dal quarto posto ma conscio che potrebbe bastare anche una quinta piazza per una qualificazione Champions per via proprio dei problemi di sanzioni Uefa ai propri rivali cittadini. Oggi a decidere la partita è stato Martial, o meglio anche Martial: sul tabellino ci è finito lui ma è chiaro che l'errore di Ederson sia stato un fattore nel cambio di risultato.

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LE DUE FACCE DEL MANCHESTER CITY


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Il Manchester City ancora con un volto diverso: indiscutibilmente seconda forza del campionato ma sempre battuto nel derby, trascinante in Champions ma mai totalmente convincente in Premier, quantomeno se si pone come obiettivo quello di lottare come accaduto l'anno scorso col Liverpool. 7 sconfitte in un solo campionato, mai Guardiola aveva perso così tante volte nella sua carriera da allenatore: forse un sintomo di una squadra ormai proiettata sull'obiettivo Champions, sicuramente il punto esclamativo in un anno in cui la Manchester della Premier è stata dominata dallo United.