Merih Demiral racconta la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus. Il difensore, ora all'Al Ahli, in carriera ha vestito sia la maglia bianconera che quella nerazzurra. "Non c'è un favorito" dice il turco a 'La Gazzetta dello Sport'. La sfida è in programma per mercoledì 15 maggio, calcio d'inizio alle ore 21:00. "È una partita da 50 e 50. E non lo dico soltanto perché sono ex di entrambe le squadre. Rispetto al 2021, quando abbiamo trionfato noi, non ci sono più Cristiano Ronaldo, Chiellini… Adesso l’Atalanta è più forte di allora e più vicina come valori alla Juve, che ha tanti giovani”.
Demiral: "Chiesa sta tornando in forma"
L'attenzione è rivolta ai singoli. Uno su tutti, Federico Chiesa. "Lui è un top player - dice Demiral - Sta tornando in forma come nella sua prima stagione alla Juve, quando anche Cristiano Ronaldo stravedeva per lui. All’Olimpico punto su Chiesa".
"E se recupera, pure sul mio fratellino Yildiz, che è un giovane con colpi da big. Ma occhio alla Dea e al mio amico Koopmeiners: può essere lui l’asso delle due Coppe”.
"Gasperini? Umanamente preferisco qualcun altro"
Demiral menziona anche Gian Piero Gasperini, l'attuale allenatore dell'Atalanta: “Io non l’ho salutato quando sono andato via da Bergamo e lui non mi ha più cercato. Gasperini come allenatore non si discute, parlano i risultati per lui. Però a me non piace il suo modo di trattare i giocatori. Umanamente preferisco De Zerbi, Sarri e Pirlo: con loro andrei anche a cena, con Gasperini no”.
"Italia? Tornerei volentieri. CR7 un amico e punto di riferimento"
Demiral gioca nell' Al-Ahli. "In Arabia sono felice - dice il difensore - Ho trovato un calcio in espansione e persone che mi trattano molto bene, ma in Italia tornerei sempre volentieri. Se sono rimasto 5 anni in Italia e due a Torino è anche merito di Paratici e Cristiano Ronaldo…”.Ovvero: "Cristiano è stato speciale con me fin dai primi giorni che ci siamo conosciuti, mi ha dato tanti consigli dentro e fuori dal campo. Quando volevo lasciar la Juve, vista la concorrenza di Chiellini, Bonucci e De Ligt, si è fermato a parlare con me per un’ora spiegandomi con grande semplicità che sarei dovuto restare perché allenarmi con dei campioni mi avrebbe fatto crescere. Ho fatto come diceva Cristiano e sono contento. Con Ronaldo ci sentiamo anche qua in Arabia: è un mio amico e punto di riferimento”.