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Davide Petrucci, una vita in giro per il mondo: “Adesso voglio tornare in Italia”

Il giro del mondo di Davide Petrucci: dal Manchester United alla rescissione con l’Hapoel Be’er Sheva, fino alla voglia di tornare in Italia

 

Da febbraio 2022 si arriva al presente, con la sessione di mercato di gennaio che è appena passata: “Adesso è nato il mio secondo figlio e la situazione è diventata più complicata. Così ho preferito rescindere il contratto. L’esperienza è stata positiva, è stato il sesto paese in cui ho giocato. Ho conosciuto una cultura e un paese diversi, ho giocato belle partite. Poi non tutte le cose vanno come uno vuole…”.

 

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Dopo 15 anni in giro per il mondo, Davide vuole solo tornare a casa. In Italia, dove tutto è partito. È ora di mettere da parte quella voglia di viaggiare alla ricerca di stimoli: “Mi piacerebbe tornare e ripartire vicino casa, in un contesto più tranquillo. In Israele c’è una situazione più complicata, ci sono spesso conflitti interni. A gennaio ho ricevuto delle offerte dall’estero ma l’intenzione è tornare vicino alla mia famiglia. Non sono riuscito a trovare un accordo con nessuna squadra italiana prima della fine del mercato e ho deciso di svincolarmi”.

La voglia di tornare a giocare è tanta. Le sensazioni che si provano sul campo non hanno paragoni e Davide lo sa bene: “Mi sono sempre allenato in questo periodo e mi sento pronto. La voglia è tantissima”.

 

Un cerchio aperto nel 2008 che si avvicina alla chiusura, lì dove tutto era partito: la sua cara Italia. Ma quello che ha imparato in questi anni resterà per sempre con lui: “Sono stato a contatto con religioni e culture totalmente opposte, ma il calcio poi unisce tutto. Questo mi ha fatto capire che c’è sempre un punto di incontro, e spesso le passioni aiutano a raggiungerlo”. Adesso è tempo di tornare a casa. Come cantava Michael Bublé: “Let me go home, I’m just too far…”.