L’ottavo acquisto più costoso nella storia del Napoli. È il biglietto da visita di Davis Neres, prossimo acquisto degli azzurri. Atteso lunedì per le visite mediche, il portoghese verrà pagato 28 milioni di euro, bonus inclusi. Una cifra importante per un ragazzo di talento. Da San Paolo - la sua città natale - al San Paolo, oggi stadio Maradona.
Dal San Paolo all’Ajax: il mondo conosce Neres
Il San Paolo per presentarsi al mondo del calcio, l’Ajax per confermarsi. 12 milioni di euro e trasferimento record per l’Olanda. Mai era stato pagato così tanto un calciatore proveniente da un altro campionato.
Neres è diverso dagli altri. La carta d’identità dice Brasile, ma dimostra intelligenza calcistica superiore. Come se giocasse in Europa da anni. Ricorda Douglas Costa, ma tra le linee risulta anche più decisivo. Domina gli spazi. E sa quando mettere il piede sull’acceleratore. Ten Haag se ne innamora. Non lo toglie praticamente mai. Obiettivo? Puntare in alto. E quell’Ajax le stelle le toccò per davvero.
La notte al Bernabeu e la settimana da sogno
Neres esce fuori dalla sua comfort zone proprio durante la stagione 2018/19. Tra i vari De Jong e De Ligt, c’è anche il brasiliano. Il mondo intero inizia a studiare quei ragazzi terribili provenienti dall’Eredivise. Salvo poi trovarseli al Bernabeu senza timore e con la voglia di dominare il Real Madrid.
Il fascino delle grandi serate non crea problemi all’Ajax: nell’1-4 in terra spagnola c’è anche lo zampino del ragazzo di San Paolo. Si ripeterà anche ai quarti di finale contro la Juventus con una giocata delle sue. Progressione da sinistra e destro nell’angolino.
Risulta dominante. È ovunque. Chiedere informazioni a Dani Carvajal. Quella stagione David Neres è imprendibile. Una marcia in più.
Tite chiama, lui…non risponde
Dopo un’annata indimenticabile, arriva la chiamata del Brasile. Una chiamata senza risposta. Sì, è proprio così: “All’inizio non avevo risposto perché non avevo riconosciuto il numero. Ma dopo che lo stesso numero è apparso tra i miei messaggi su WhatsApp e ho visto a chi apparteneva, ho immediatamente richiamato. Era Tite, che mi voleva dire che ero stato convocato”. Prima la convocazione (due le partite giocate), poi la Copa America alzata al cielo, ultimo trofeo vinto dalla Seleçao.
Le ripartenza da zero
Nel 2019 il ginocchio non sorride al talento del brasiliano. Rottura del menisco e 297 giorni lontano dal campo. Sì: quasi un anno di assenza. Ma Neres ha spalle larghe anche per sopravvivere alle difficoltà. Torna, non incide e inizia a guardarsi altrove.
Arriva lo Shakhtar di De Zerbi, ma la fortuna non aiuta Neres: prima lo scoppio della guerra, poi lo stop del campionato ucraino. In totale zero partite giocate con gli arancioneri.
Sono momenti difficili per il ragazzo di San Paolo. Il talento, però, è così imponente che dopo quasi due anni di stop - tra Shakhtar e Ajax - il Benfica decide di mettere David al centro del progetto. Lui risponde presente e torna a fare la voce grossa. Non gioca tanto, ma quando è in campo si sente. 24 partite la scorsa stagione: cinque gol e sette assist. Non male per i 48 minuti di media a partita. In quella prima fa ancora meglio: sei gol e otto assist per un totale di 63 minuti a settimana.
Neres, il Napoli e il calore del Maradona
I dati parlano chiaro. Il brasiliano ha la media di un assist ogni due partite. Cinque azioni da tiro ogni 90’. L’identikit è uno di quei calciatori che Napoli poi amerà alla follia. Con Kvaratskhelia - e chissà Lukaku - creerebbe un tridente completo. L’idea di due sotto-punta alle spalle dell’attaccante più che due esterni a tutta fascia.
Neres rappresenta un investimento significativo per il Napoli: 28 milioni di motivi per regalare una seconda vita al brasiliano. Prima l’infortunio al ginocchio, poi la guerra in Ucraina, il Benfica per ritrovarsi e adesso Napoli per tornare a lasciare il segno. Talento e sprint, una base per far innamorare Napoli.