Il giorno dopo San Marino-Danimarca scoppia la polemica. Ad animarla è Rasmus Hojlund, attaccante danese autore del gol dell'1-0 a Serravalle, nel match del girone H delle qualificazioni ai prossimi Europei.
"Capisco l'italiano e ho sentito molti di loro correre in giro dicendomi cose brutte. Mi hanno anche spintonato e picchiato mentre mi afferravano con la forza. Credo abbiano pensato: 'va bene, potremmo provare a distruggergli la carriera'. Mi hanno preso di mira". Così Hojlund, da quest'anno al Manchester United dopo una stagione in A, all'Atalanta.
San Marino-Danimarca, Hojlund accusa gli avversari di scorrettezza
L'attaccante classe 2003 ha parlato così in zona mista dopo la vittoria per 2-1 degli scandinavi. In una partita in cui la nazionale di casa è tornata al gol dopo ben 772 giorni (leggi la storia di Golinucci, il marcatore), non sono mancati gli scontri in campo. In riferimento a uno di questi, Hojlund ha dichiarato: "Alla fine la cosa è diventata assurda, un fallo del genere non può ricevere solo un cartellino giallo. È stata una ginocchiata sulla schiena: un cartellino rosso chiaro secondo me. Non posso dire altro, se non che penso che siano stati loro ad iniziare e poi hanno continuato perché non avevano nulla da perdere. Ora non so come stia la mia schiena, sapete com'è con l'adrenalina...ma la gente sa che ho avuto problemi alla schiena in passato, quindi è una situazione frustrante".
Alle parole di Hojlund (a cui si è aggiunto in seguito anche Kjaer, sulla stessa linea) ha risposto il difensore sammarinese Tosi: "Gli abbiamo solo detto che non si stava comportando correttamente. Ciò che ha fatto non era necessario. Hojlund è un attaccante fortissimo, ma non è stato per niente corretto e ci aspettavamo un comportamento migliore. Quello che ha fatto durante i festeggiamenti per il gol è stato inaccettabile. Gioca nello United, in un campionato contro difensori che sono molto più abili, fisici e forti di noi, quindi dovrebbe essere abituato a questo tipo di duelli".