Perché adesso Lorenzo vuole ricominciare. Roba dimenticata gli infortuni, capitoli duri in una storia colorata di passione e talento. Sì, Rosseti, ora, pensa solo al gol: il simbolo più forte del suo desiderio di riconquistare la realtà. Quella italiana, quella del suo calcio verso l’area di rigore. Rivolto alla porta. Senza avere paura di niente e disposto a piegare tutti i limiti pur di segnare. Lo ha fatto ovunque, Lorenzo. Identikit di un giovane calciatore col destino bianconero. Siena, Cesena e Juventus. Stessi colori e denominatori comuni di una rapida ascesa. Scalare il successo in cinque anni? Fatto. Dagli abbracci in Primavera a Siena con Mignani alle esultanze in Serie B grazie alla fiducia di Mario Beretta: “Ha temperamento e qualità, in allenamento i palloni erano tutti suoi”. Facendo dei gol una questione esistenziale, necessaria per tenerlo invita. Istinto. E rabbia, “Quando lo riprendevo buttava giù la testa e teneva un po’ il broncio. Metteva giù il crapone e se ne andava”. Questione di ambizione.
Dal rammarico alla carica: di nuovo in Italia
Respirando
solo calcio, il suo. Quello fatto di velocità e potenza. Pensiero
verticale: da
prima o seconda punta. In
una parola: completo. Ed è per questo che l’Italia, adesso,
riabbraccerà il suo talento. Cancellando il delicato problema alla
schiena dell’ultima stagione a Lugano,
segnato
dall’amara
rinuncia
ad
un Europeo Under
21 da
protagonista. Perché Lorenzo sarà sempre più una stella azzurra. E
bianconera, sì: “Abbiamo
un forte interessamento dell’Ascoli: per Lorenzo
può essere una grande occasione per rilanciarsi. Stiamo lavorando
per chiudere l’operazione”.
Perché
le parole di Andrea
Pastorello
– in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com – valgono molto di più di
quelle di un semplice agente. Le sue sono le emozione e la voglia di
trasformare l’ultimo rammarico in carica. In watt di potenza da
riconvertire al calcio italiano. In una Serie B che in questi anni ne
ha
consacrato la sua forza.
Passione e storia bianconera
E intanto Juve. Con l’arcobaleno bianconero che si ripete di nuovo, anche negli Stati Uniti. Assieme a Dybala, allenandosi con i propri idoli. In una tournée fatta di lavoro, voglia e sorrisi. Con una fame assoluta, un desiderio immenso di stupire. Rialzandosi. Sempre. Dalla gioia al dolore: prima l’infortunio al crociato, poi il fallimento del Siena che lo lascia senza squadra. Curandosi da solo e sudando per ricominciare. E se il Siena fallì, un altro bianconero tinse la vita di Lorenzo: quello della Juventus, Il sogno. Una magia che all’improvviso diventò nerazzurra nell’Atalanta di Reja. Storie di prestiti a catena: da Bergamo a Cesena, ancora B. Col direttore Foschi pazzo di lui e un Manuzzi pronto ad accoglierlo. Di mezzo, purtroppo, un menisco che fa crac. Totale? 10 partite fermo dopo un buon inizio, poi lo stop. Seguito subito da una grande rinascita, l’ennesima: Drago gli dà una chance in Como-Cesena. Lui entra e si toglie la maglia. Segna. E si scrolla di dosso tutte le sfortune. Sempre sognando il bianconero. Magari passando dall’azzurro, in Under 21: conquistando l’Italia a suon di prestazione e trasformando l’innato talento in classe. Da titolare e faro luminoso dell’attacco di Di Biagio per tutte le qualificazioni all’Europeo. Dall’Italia alla Svizzera: “Ho deciso di vedere un po' come si lavora all'estero, con meno pressioni e più minuti a disposizione”. Sì, a Lugano. Scrivendo il miracolo Tramezzani ma fermandosi per un delicato problema alla schiena. Ora, però, conta solo il presente. Perché Rosseti adesso è prontissimo, c’è. Con il suo fiuto e l’attitudine al gol. Sviluppando in questi ultimi mesi duri ancor più una profonda coscienza della propria classe.
Ragazzo pacato, Lore. Calciatore tutto perseveranza e dedizione. Lavoratore. E attaccante appetibile, soprattutto. Tra preparazione e mercato: sì, “perché l’Ascoli, visto anche il buon rapporto con la Juve, può essere la soluzione perfetta. E poi lì i giovani brillano di continuo”. Le parole Pastorello uniscono testa e cuore, con tanta felicità nel vedere Lorenzo così carico e determinato. Emblematiche le esplosioni di Favilli e Orsolini con l’Ascoli, ‘due modelli’. E adesso lui, classe 1994 da Traiana, 150 abitanti, una delle società più piccole d’Italia. Sì, Lorenzo Rosseti. Abbracciato e accolto dalla Juventus e ora pronto per spaccare. Di nuovo, con un destino biancoero.