Le limitazioni decise dal governo in merito alla riapertura degli stadi, con il 50% della capienza per i tifosi in possesso del green pass, non soddisfano la Lega e i club di Serie A. Le società, infatti, ritengono non corretti i limiti decisi sia per il distanziamento sia per il numero massimo di spettatori.
“Vincoli attuali troppo penalizzanti per il calcio”
“Il dialogo con CTS e Governo è costante perché riteniamo i vincoli attuali troppo penalizzanti per il nostro sport, che si svolge in ambienti all'aperto e con tifosi verificati al loro ingresso”, ha spiegato il presidente della Serie A Paolo Dal Pino all’uscita dal Consiglio Federale.
“L’obiettivo di riaprire gli stadi senza limitazioni è lontano”
Inoltre, aprendo i lavori del Consiglio, Gravina ha sottolineato come la FIGC, raccogliendo le istanze delle Leghe, abbia avanzato al Governo la richiesta di valutare il distanziamento a scacchiera nelle regole per il riempimento degli stadi al 50% previsto dall’ultimo DPCM.
Dal Pino, in tal senso, ha poi proseguito: “Siamo ancora lontani dall'obiettivo di avere gli stadi aperti senza limitazioni per i possessori di green pass”.
“Ci sono incongruenze con altre situazioni”
Il numero uno della Lega di A, infine, ha sottolineato alcune differenze di trattamento con altri settori: “Vediamo incongruenze rispetto ad altre situazioni: visto che il green pass rappresenta il lasciapassare, continueremo a chiedere che garantisca l’accesso incondizionato”, ha concluso Dal Pino.