Cruz: “L’Inter deve essere l’anti-Juve”
“El Jardinero” ha parlato così della sfida da doppio ex tra il Bologna e i nerazzurri: “Per Lautaro ambientamento necessario. Inzaghi? Felice di rivederlo in A: spero in un pari sabato”
Tre anni spesi al Bologna, sei all’Inter, per un totale di 105 gol tra le esperienze in rossoblu e nerazzurro. Chi meglio di Julio Ricardo Cruz, ex attaccante argentino che in Italia ha militato anche alla Lazio, può meglio definirsi doppio ex della sfida di sabato prossimo al “Dall’Ara”: un incrocio già importante, per la squadra di Spalletti, reduce da due passi falsi e chiamata al riscatto contro i ragazzi di Inzaghi.
“Spalletti può dire, pensare e sviare quanto vuole, ma l’Inter deve, e sottolineo deve, essere l’anti-Juve – esordisce con chiarezza “El Jardinero” ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” – e la partita contro il Torino è stata Inspiegabile. Errori dei singoli compresi. L’ho guardata dall’inizio alla fine quella partita: volavano prima, si sono affossati dopo. Com’è possibile, dopo un inizio così veloce e sicuro, appiattirsi in quel modo? Mancanza di uno come Modric? Luka è di un’altra categoria. Messo lì in mezzo avrebbe potuto fare come Cristiano Ronaldo farà con la Juve: il vuoto. Mi sarebbe piaciuto vederlo in mezzo al campo: l’Inter sarebbe stata una squadra competitiva al cento per cento. Ora non so a che percentuale sia: la cosa certa è che se vuoi vincere lo scudetto, beh, partite del genere le devi vincere. Ho visto un bel Torino, sia chiaro, ma prenda il Napoli dello scorso anno o di due anni fa: non vinceva gare che doveva far sue, lo scorso campionato ha sbancato lo Stadium, ma per i punti che ha perso contro le meno grandi è arrivato secondo”.
E l’Inter, come già ribadito da Cruz, deve essere l’anti-Juve: “Quando ero all’Inter il punto era questo: il derby è contro la Juventus, poi è vero che c’è il Milan, ma la rivale è la Juventus. Devi dare anche questi segnali. L’Inter deve essere l’anti-Juve, ripeto, e Spalletti può pensare quel che vuole ma il concetto su cui lavorare è quello. Anche perché sarebbe ora che l’Inter tornasse a battagliare in cima. Non succede da otto anni praticamente”. In vista della gara di sabato possibile il rientro di Nainggolan: fuori, invece, Palacio: “Mi dispiace per il Bologna e per Rodrigo che è stato anche interista e del quale i miei amici bolognesi parlano benissimo. Speriamo in Destro. Quanto a Nainggolan, che dire: può essere l’allacciamento giusto fra i due reparti, oltre che un combattente inesauribile”.
Un giudizio poi su Lautaro Martinez e Icardi: “Il Lautaro che ho visto in Argentina è un giocatore fortissimo. Letale, sicuro. Ma è fin troppo chiaro che l’ambientamento fra calcio sudamericano ed italiano si paga. Per forza. Quando arrivai in Italia feci una grandissima fatica. La squadra andava a destra e io a sinistra, indietreggiava e io sparivo dall’altra parte. Lo ammetto, di questo è capitato di parlarne coi miei amici. Per fortuna ho avuto Guidolin, che mi ha insegnato tantissimo di calcio italiano. Anche quando non stavo bene mi sosteneva, mi allenava, mi faceva capire. E poi pensi che io arrivavo dal Feyenoord, quindi non dall’Argentina, ma era un altro tipo di calcio. Quando arrivai mi fece subito perdere 10 chili, anche se non penso sia questo il problema di Lautaro. Comunque: avendolo visto in azione in Argentina, spero veramente che possa trovare in Spalletti quel maestro che per me è stato Guidolin. Icardi nuovamente in Seleccion? Contentissimo. È un campione, ed è giusto che venga convocato. Le partite che fece in passato non andarono bene, e in Argentina ti segano subito se non funzioni. Ma lui saprà funzionare, come nell’Inter. E Messi resta sempre lui il più forte: anche CR7 lo sa”.
Spazio poi anche al momento del Bologna, tra il mal di gol e la presenza in panchina di Inzaghi: “Potrei presentare mio figlio al Bologna: Juan Manuel, 18 anni, prima/seconda punta come me, è stato aggregato già alla prima squadra del Banfield, il club nel quale abbiamo iniziato a giocare io e Javier Zanetti. È bravo, anche fisicamente mi assomiglia, secco secco ma va dappertutto. E segna. Mondo rossoblu innamorato di Santander? Bologna è così: ti vede dare il massimo, magari sbagli tre palloni ma ti amano lo stesso. Forse è questa la medicina giusta per sbloccarsi. Un consiglio? Impari subito il… bolognese. Inzaghi? Mi fa molto piacere che sia tornato in Serie A. Fra l’altro conosco anche la sua famiglia, una bellissima famiglia. Pippo vive per il risultato come viveva per il gol: serve pazienza. Il campo lo conosce, il calcio è roba sua“.
Infine, un pronostico per Bologna-Inter: “A me il pareggio va bene per l’affetto che ho per tutte e due. Diciamo che andrebbe molto meno bene all’Inter…”.