Alle giostre allestite in queste ultime ore in occasione della festa patronale in città, si è registrato uno spiacevole evento per i giocatori del Crotone. Almeno quattro calciatori presenti in zona, nella serata di ieri, sono stati insultati pesantemente e hanno subito violenze fisiche, oltre che verbali, da parte di alcuni tifosi accorsi.
La stagione del Crotone è certamente negativa, vista la retrocessione in Serie C (la seconda retrocessione di fila), ma niente può giustificare in assoluto un atto di violenza, così come ha anche affermato la società rossoblù in un breve ma duro comunicato, pubblicato nella mattinata del giorno seguente.
Crotone, il duro comunicato della società
"Il presidente Gianni Vrenna e tutto il Crotone, a seguito dell’episodio sgradevole di cui sono state vittime alcuni tesserati nella serata di martedì (10 maggio, ndr), esprimono la più ferma condanna verso la violenza in tutte le sue declinazioni e la piena solidarietà verso i ragazzi coinvolti".
Così la società rossoblù nella sua nota ufficiale, a seguito degli spiacevoli eventi che si sono verificati in merito alla retrocessione della squadra in C.
Mogos: "Pensate di essere tifosi? Fate schifo"
Uno dei calciatori aggrediti è Vasile Mogos. Il calciatore rumero ha postato un messaggio sui social:"Volevo semplicemente dire due parole alle persone che ci hanno aggredito mentre eravamo alle giostre ieri sera: ma voi veramente pensate di essere tifosi? Adesso che è finito il campionato, con la festa in paese, i calciatori e le proprie famiglie debbano stare in casa per fare la vostra felicità? Felicità di cosa e per chi? Quando si retrocede, che vuol dire sofferenza per tutti, si può arrivare ad aggredire fisicamente i calciatori? Si può arrivare ad usare violenza in un posto con bambini e genitori? È così che funziona? Per fortuna questo posto è fatto di belle, bellissime persone, che ho avuto la fortuna di conoscere, persone che non si meritano questo come non lo lo meritiamo noi che siamo come tutti, ma voi, che non so se definire persone, voi mi fate schifo".