Scrivere la storia. A Salonicco. Dopo 34 anni infatti il PAOK è tornato a vincere il campionato greco. 26 vittorie e 4 pareggi. 0 sconfitte: unica squadra in Europa. +15 sull'Olympiacos secondo. Non solo. Campionato + coppa, con l'1-0 di sabato ai danni dell'AEK: double servito. “C’era tanta pressione. Già vincere dopo 34 anni è importante, figuriamoci così”, esordisce Cristiano Bacci, viceallenatore proprio del PAOK Salonicco, ancora su di giri per la super stagione vissuta, in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com. Per non parlare poi dei festeggiamenti: i video circolati su internet raccontano solo una piccola parte delle emozioni vissute dal vivo dopo la vittoria della Souper Ligka. “La festa è stata impressionante: sembrava di essere a Hollywood – ride -! È impossibile descrivere l’euforia della gente per le strade di Salonicco. Il giro sul pullman scoperto poi... Alle 6 di mattina ancora si festeggiava”.
Doppia festa con la coppa di Grecia: “Vinta la coppa immaginavamo che i tifosi ci avrebbero aspettato all’aeroporto e in città per festeggiare ma non pensavamo che la festa fosse paragonabile a quella del titolo in campionato”. Invece… “l’entusiasmo era lo stesso. Baldoria fino alle 6 del mattino. Diciamo che dopo 34 anni di frustrazione vera e propria senza trionfi in campionato una stagione così ci voleva per la gente di Salonicco”.
Bacci: "Paok, una rivincita con gli interessi"
C’è quasi il rischio di non realizzare quanto vissuto. “Tra qualche anno lo capiremo meglio. È stato qualcosa fuori dal normale. A Salonicco è valsa come una vera e propria rivincita sociale perché il calcio va oltre lo sport soprattutto vista la rivalità Atene-Salonicco”. In seguito a quanto accaduto nella scorsa stagione, ancor di più. “Quello che ci è stato sottratto lo scorso anno ce lo siamo ritrovato con gli interessi. Tutti ricordano il presidente solo per l’episodio della pistola ma pochi ricordano quanto abbia speso per questa squadra dedicando tutto se stesso e il suo patrimonio”.
L’unico piccolo neo di una stagione perfetta potrebbe esser stata l’uscita dai gironi in EL. “Ci servirà da esperienza. Non eravamo preparati per essere competitivi in tre competizioni diverse. Abbiamo deciso di puntare tutto sul campionato ma credo che quella europea sia stata un’esperienza che ci sarà utile per la prossima stagione”.
Per la gioia del presidente, Ivan Savvidis: “Il presidente è un tipo abituato a raggiungere i propri obiettivi e il suo successo fuori dal campo con le sue aziende lo dimostra”. Ora è riuscito finalmente a trionfare anche col PAOK. “Pretende sempre il massimo: zero cali di concentrazione”. Mai sentirsi appagati.“Per esempio, dopo la vittoria del campionato festeggiata di domenica sia i giocatori sia noi dello staff siamo rincasati alle 6 di mattina. Il mercoledì avevamo la semifinale di ritorno di coppa contro l’Asteras Tripolis e dovevamo difendere il 2-0 a nostro favore dell’andata. Per ovvi motivi, visti soprattutto i festeggiamenti prolungati, non abbiamo giocato una partita indimenticabile ma alla fine, grazie allo 0-0, siamo approdati in finale", continua Bacci. "Pensate che il presidente ci ha ripresi e non era affatto contento di quello 0-0. Per lui sentirsi appagati non esiste e grazie a questa ‘pressione’ costante è stato fondamentale per il raggiungimento dei nostri traguardi”.
Razvan Lucescu e il suo staff: tra presente e futuro
Traguardi da continuare a tagliare insieme anche nella prossima stagione. “Ci sono grandi possibilità di rimanere, tutti insieme, e ne stiamo parlando”. Un lavoro incredibile quello realizzato dall’allenatore Razvan Lucescu e dal suo staff quasi completamente Made in Italy. “Personalmente mi trovo alla grande in questo staff guidato dal mister Lucescu: un grande uomo di campo capace di mettere in pratica un calcio molto propositivo senza mai dare eccessivo peso all’avversario di turno ma sempre pensando esclusivamente alla propria squadra. Insieme agli altri italiani dello staff, Matteo Spatafora e Diego Longo, abbiamo fatto qualcosa di unico cercando di aiutare la squadra a trovare il giusto equilibrio nel giocare un calcio offensivo”.
Uno staff unito ma soprattutto un grande gruppo: “Siamo davvero molto legati. Per esempio io e Diego Longo condividiamo un grande amore per la pesca. Nei momenti liberi, tra una partita e l’altra, ci dedichiamo alla pesca subacquea e ciò ci ha unito ancora di più”.
Dopo una stagione così però sarebbe stato impossibile passare inosservati: i protagonisti del PAOK hanno suscitato grande attrattiva in Europa: “Logicamente per quanto riguarda l’interesse nei nostri confronti qualcosa si è mosso ma per andare via dopo un anno così bisogna essere davvero convinti ed essere certi di poter approdare in un club in cui poter stare ancora meglio. Sinceramente credo sia davvero difficile visto come ci stiamo trovando qua a Salonicco, se non impossibile”.
I radar dei club europei hanno segnalato ovviamente anche numerosi talenti: “Credo che diversi dei nostri ragazzi possano far gola a diverse squadre importanti: penso per esempio a Pelkas e Jaba ma non solo”. Indipendentemente da ciò che accadrà in sede di mercato, il PAOK è pronto a continuare ad essere protagonista in Grecia: “Non dimentichiamo che a gennaio è stato ceduto quello che fino ad allora era il nostro capocannoniere, Prijovic, all’Al-Ittihad ma, grazie soprattutto a mister Lucescu, siamo stati bravi a trovare nuove trame offensive modificando il nostro gioco e superando le difficoltà”. Scrivendo la storia, aggiungiamo noi. Col titolo greco tornato a Salonicco 34 anni dopo l’ultima volta.