Mimmo Criscito è tornato al Genoa da protagonista: 23 presenze e anche un gol dopo sette anni in Russia allo Zenit. Non sono bastate per la chiamata in Nazionale: "Ho avuto le mie possibilità, non ho rimpianti - spiega al Secolo XIX - forse si tratta di un capitolo chiuso definitivamente, ma mi farò trovare sempre pronto". L'orgoglio però c'è: "per essere capitano della mia squadra del cuore".
Fascia al braccio, qui come allo Zenit: "Il ruolo e l'impegno sono li stessi. Al Genoa però sento ancora più responsabilità perché da me ci si aspetta molto".
A partire dalla gara di domani contro la Juventus: "Non mi sento un ex, in bianconero ci sono stato troppo poco. Ho bei ricordi dei due anni tra Primavera e prima squadra, meno dei mesi tra i grandi".
Non solo Criscito, dall'altra parte l'ex di turno è Mattia Perin: "Ci sentiamo quasi tutti i giorni, è contento della scelta fatta. L'ho lasciato che era un ragazzino e lo ritrovo uomo".
Occhi puntati su CR7: "Vive tutto come una sfida, ha sempre voglia di migliorarsi. Se non hai queste motivazioni, non arrivi a 34 anni nelle sue condizioni. E' l'idolo dei miei figli, e secondo me è più completo di Messi".
Due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre partite e zero gol segnati: "A Parma abbiamo giocato meglio rispetto alle due gare precedenti. Dobbiamo concretizzare di più. A Kouamé manca un po' di cattiveria sottoporta. In allenamento gli dico sempre di tirare, spero mi ascolti anche in partita...".
L'ultima rete rossoblù l'ha segnata proprio Mimmo Criscito: "Bisogna ripartire da lì, da quell'unione tra squadra e tifosi. Quel gol l'ha fatto tutta la Nord buttando il pallone in porta con le mani, ora tocca a noi riconquistarli".