"Calcio di qualità? Non potrei farne a meno. E alla mia richiesta la squadra ha risposto benissimo, perché senza i giocatori le idee non contano.". Giovanni Stroppa, allenatore della Cremonese, ha rilasciato diverse dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi trattati: l'arrivo a Cremona, il bel gioco e il rapporto con Massimo Coda.
Stroppa: "Sono cresciuto con il mito della Cremonese"
Quarto posto in classifica, 12 punti nelle ultime cinque partite e in lotta per i playoff. Subentrato a stagione in corso, al posto di Davide Ballardini, Giovanni Stroppa sta dando alla "sua" Cremonese un'identità forte ed evidente. "Quando si subentra, si studia la squadra e si cerca l’abito adatto. Questa ha avuto bisogno solo di qualche aggiustamento: l’aspetto fisico, perché la B lo richiede, e quello tattico, perché va interpretata un’idea. Per farlo servono giocatori intelligenti, oltre che forti. Qui ci sono, ho capito subito che era la mia squadra".
Il club, dopo un inizio complicato, sta trovando la giusta continuità merito del loro attaccante, Massimo Coda, a quota 9 gol in campionato. "L’avevo cercato anni fa al Südtirol, ma lui preferì il Siracusa. Ne abbiamo scherzato: è disponibile e generoso, si sacrifica per gli altri. E’ la foto di questa squadra". Tutti ci temono? Fanno bene. Non bisogna essere in alto adesso, ma alla fine. La B è questa". E sul futuro: "Se metterei radici qui? Non ho nessuna preclusione".
Secondo l'allenatore della Cremonese, il risultato senza prestazione non esiste. E su Longo e Allegri: Longo esonerato perché la proprietà vuole il bel calcio? Non conosco le dinamiche e non entro nel merito. Il risultato senza prestazione non esiste. E anche chi va alla ricerca del puro risultato comunque necessita di una prestazione. Quindi apprezzo Allegri? Moltissimo. L’anno scorso ha fatto un miracolo per la gestione. Gioca male Un luogo comune. Sembrava che Ballardini non avesse feeling con la squadra? Bisogna farsi conoscere".