Antonio Conte è tornato ad allenare recentemente. Questa volta la sfida che ha accettato porta il nome del Tottenham.
La missione rimane sempre la stessa: vincere. D'altro canto, c'è consapevolezza che per raggiungere l'obiettivo bisogna rendersi protagonisti di un percorso davvero arduo. La Premier League è uno dei campionati più difficili del mondo e gli Spurs non rappresentano certamente l'élite del calcio inglese. A Conte, però, non importa.
"Le sfide non mi spaventano"
Quello che ha parlato a Sportweek, magazine de La Gazzetta dello Sport, è il solito Antonio Conte. Volitivo e ambizioso per l'opportunità di poter costruire qualcosa di importante, ma consapevole delle grandi difficoltà nell'arrivare in cima in Premier: "Le sfide non mi hanno mai spaventato, mi basta avere anche solo un 1% di possibilità di vincerle per iniziare la mia battaglia."
E quell'1% di possibilità gli è stato garantito dal presidente Levy, che ha dimostrato di volerlo fortemente: "Il presidente ha dimostrato di volermi a tutti i costi. Nelle sue parole e negli investimenti fatti ho percepito una visione: la voglia di eccellere. Mi sono detto: se uniamo questa capacità fuori dal campo a quello che posso dare io in campo, si può davvero impostare un lavoro serio e profondo. Crescere e competere con gli altri grandi club inglesi. Oggi c’è un gap tra gli investimenti fatti dalla proprietà e i risultati sportivi: dobbiamo colmarlo".
Il gap va colmato con Kane e il lavoro di Paratici
In quest'intervista Conte indica una doppia iniziale ricetta per poter perseguire l'obiettivo della gloria finale: trattenere Harry Kane: "Harry è un giocatore di valore assoluto. Non solo di grande classe, ma anche di grande intelligenza calcistica. Si tratta già un campione, ma vorrei riuscire a migliorarlo aggiungendo anche un 1, 2 o 3% al suo bagaglio. Lui vuole vincere con questa maglia e io voglio aiutarlo a coronare questo suo sogno".
Oltre al suo apporto tecnico, servirà anche quello della dirigenza, in particolare di Fabio Paratici, che ritrova a Londra, dopo aver condiviso anni di vittorie alla Juventus. Per accorciare il gap dalla vetta della Premier serviranno investimenti, anche a fare la differenza sarà il lavoro che Conte attuerà quotidianemente: "Con Fabio il rapporto è solido, c'è grande stima reciproca. Abbiamo già lavorato insieme e mi conosce, parliamo la stessa lingua e non mi riferisco solo all'italiano.
"Io ho sempre fatto guadagnare e non spendere. Spesso ho lavorato con giovani da formare, atleti svalutati o da ricostruire, calciatori che fino a quel momento non avevano mai vinto. Tutti giocatori che si sono rivalutati grazie al mio lavoro, in carriera ho chiesto solo un giocatore che è stato pagato tanto: Lukaku"