Rammarico, ma uscita a testa alta. È questo il pensiero di Conte, che commenta il pareggio della sua Inter e la finale di Coppa Italia mancata: "Avremmo dovuto concretizzare delle situazioni che avevamo creato, ed è un peccato: nei 180' abbiamo visto due squadre che hanno combattuto fino alla fine e noi abbiamo pagato dazio per gli errori dell'andata", dice l'allenatore nerazzurro ai microfoni Rai. "Non siamo riusciti, si sbaglia. esi deve imparare dagli errori. Si deve ripartire e imparare".
C'è stato un parapiglia a fine partita? Le immagini raccontano del presidente della Juve, Agnelli, molto arrabbiato. Conte glissa, ma commenta "Ci deve essere più sportività e rispetto per chi lavora", chiude.
Sulla gara: "Quella di oggi era una partita difficile, non dimentichiamo che giocavamo contro la Juventus e ottimi giorcatori. Non è proprio sembrato al 100% Lukaku, ma ha dato comunque il massimo. Ci sono momenti in cui magari si è più in forma e brillanti e altri dove si è più opachi. Ma per noi è un giocatore importante". Eriksen? "Per me ha fatto una buona partita. Oggi siamo stati noi ad averla fatta".
"Il nostro è un percorso. È iniziato, si sbaglia, si impara e si ricomincia. L'importante è che l'Inter faccia paura agli avversari. E oggi abbiamo comunque fatto paura alla Juventus: giocavamo contro una signora squadra. Lautaro? È un ragazzo di 22 anni, che sta crescendo. Noi vinciamo e perdiamo da squadra, non con i singoli".
Sensi? "Deve tornare a certi livelli. Io sto lavorando con pazienza con lui, aiutarlo a crescere anche a livello psicologico. Viene da un lungo infortunio, è uno dei problemi di noi allenatori".