Andrea Compagno tra gol, felicità e Craiova. “Qui ho trovato la mia isola felice”
Compagno con 10 gol nella Serie A rumena è diventato il settimo marcatore italiano nel 2022
Pronunciate la parola “mollare”, lui vi guarderà e storcerà il naso. “Non arrendersi mai è stato il motore della mia carriera, che mi ha portato a fare scelte che non tutti avrebbero fatto”. L’intervista con Andrea Compagno, 26enne attaccante del Craiova, inizia così tra racconti e aneddoti sparsi. Compagno ha scelto la Romania per ripartire, lasciandosi alle spalle i pregiudizi che lo inseguivano in Italia. Ha trovato a Craiova la sua isola felice. “Sono cresciuto tanto soprattutto fisicamente. Qui poi dal punto di vista mentale te la vivi meglio. Non è sempre facile perché a livello culturale è tutto diverso, ma per strutture e organizzazione sono dieci passi avanti”. Altra vita.
Valigia in mano e sguardo rivolto al futuro. “Non ho avuto esitazione quando mi è stato proposto di partire e di provare questa esperienza. La differenza con la nostra Serie D o con il campionato di San Marino, dove ho giocato prima di venire qui, è incredibile”. Già, perché Andrea prima di buttarsi in questa avventura ha vestito la maglia del Tre Fiori a San Marino. ‘Che ci fai tu qui?’.
“Mi ripetevano tutti così. Io mi facevo una risata e continuavo a dare il massimo. Mi sono tolto belle soddisfazioni, sia dal punto di vista personale che di squadra, con cui abbiamo vinto la Coppa a fine anno”.
San Marino tra Europa League, operai e Campioni del Mondo
Alcuni momenti della sua carriera li fotografi in un istante. Andrea li tiene li, nel cassetto dei ricordi. “Uno su tutti il gol in Europa League con la maglia del Tre Fiori”. Li a San Marino tanti suoi compagni non erano professionisti, facevano altri lavori e poi andavano al campo ad allenarsi. Una squadra fatta quindi di operai e di Campioni del Mondo. Eh si, perché in quella rosa c’è anche Christian Zaccardo. Dal Mondiale al campionato Sanmarinese. “Non ce lo ha mai fatto pesare. Si è dimostrato di una professionalità incredibile. Ho avuto il piacere di giocare con un grande campione, sempre pronto allo scherzo. Qualche compagno gli diceva ‘dai che ti faccio vincere la Coppa quest’anno’. E tutti giù a ridere”. Campione di umiltà.
Oggi Andrea segna e sorride con il Craiova in Romania. Stadi pieni, tanto entusiasmo e un clima da calcio inglese. “Abbiamo un centro sportivo bellissimo con 6 campi, palestra e presto un ristorante. Per non parlare poi degli stadi. C’è un clima incredibile, con stati da 35mila posti. Veramente da Serie A. Alla penultima di campionato abbiamo affrontato il Rapid allenato da Mutu, ho fatto gol su rigore con il cucchiaio. L’ho dedicato a mio nonno e a mia zia che erano venuti a vedermi in tribuna”. Soddisfazioni uniche.
L’altro Craiova
Nella Craiova del pallone c’è una storia che non tutti conoscono. Una questione di derby, rivalità cittadina e trascorsi del passato. Prima esisteva solo il Craiova 1948, poi dopo il fallimento è cambiato tutto. Nel 2013 è infatti nato l’U Craiova, finanziato da una proprietà importante e con una rosa tra le più forti del calcio rumeno. “In città il derby è molto sentito. I bambini si affezionano a loro, anche se in realtà noi siamo una società storica che sta ripartendo dopo anni difficili”. L’università Craiova quest’anno è arrivata terza, ha vinto entrambi i derby e ha una struttura societaria tra le più importanti del paese. “Per ora ancora c’è un divario, ma siamo pronti a colmare il gap di anno in anno”. Parola di chi ha sempre fatto parlare i gol.
Andrea ne ha fatti dieci nella prima parte del 2022. Ha trovato ritmo, minuti e continuità. In pochi hanno fatto meglio nel nuovo anno. Solo sette attaccanti, tra cui Balotelli, Scamacca e Coda del Lecce. Compagno è tornato ai suoi livelli. “Essere nominato giocatore della stagione è stato bellissimo. Ora arriva la vera sfida, cioè cercare di confermarsi al livello raggiunto quest’anno.” Andrea non ha paura. Ha voglia di arrivare e di dimostrare di essere un altro giocatore rispetto a quello arrivato in Italia. “Non ero scarso prima e non sono un fenomeno adesso, ma sono cresciuto tanto dal punto di vista fisico e mentale. Sono un altro adesso”. Craiova gli ha cambiato il mondo, lo ha ribaltato e gli ha dato la possibilità di mostrare il suo valore. Ditegli di fermarsi e lui si girerà dall’altra parte. Questione di fame e sguardi. Andrea non mollerà, d’altronde non lo ha mai fatto in carriera.