Boca-River, il Superclasico è a distanza e vale il campionato
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Data: 07/03/2020 -

Boca-River, il Superclasico è a distanza e vale il campionato

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Nel 2011 quando allenava il Belgrano, Ricardo Zielinski vinse il doppio spareggio e fece retrocedere il River Plate per la prima e unica volta nella storia. Oggi, a nove anni di distanza, le loro strade tornano ad incrociarsi. El Ruso allena l'Atlético Tucumán e rappresenta l'ultimo ostacolo per i Millonarios di vincere il campionato, ma anche l'ultima speranza per il Boca Juniors di non veder trionfare i rivali di sempre.
Un Superclásico a distanza per definire il campione della Superliga 2019-2020. È questo che riserva l'ultima giornata del campionato argentino con il River Plate primo con 46 punti e padrone del proprio destino, ma con il Boca a quota 45 pronto a sfruttare qualsiasi errore. Uno scenario che prevede, in caso di arrivo a pari punti, uno spareggio finale la settimana successiva per decretare il campione.


GALLARDO PER LA PRIMA VOLTA, MA TÉVEZ E RIQUELME NON MOLLANO

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"Ci giochiamo il titolo contro l'Atlético Tucuman non contro il Boca Juniors, loro li abbiamo già battuti" aveva detto Gallardo dopo il pareggio contro il Defensa y Justicia. Parole arrivate proprio quando il pubblico del Monumental aveva smesso di cantare, deluso dalla mancata vittoria e impaurito dalla possibilità di perdere un titolo all'ultimo atto.
Una vera e propria finale che El Muñeco non vuole farsi sfuggire, anche perché si tratta dell'unico titolo che ancora non ha vinto nella sua esperienza da allenatore in Argentina. Per questo, nell'esordio nei gironi di Libertadores dello scorso mercoledì a Quito aveva convocato una squadra composta da soli giovani e riserve. Risultato finale 3-0 per la LDU, con un River orfano non solo dei titolari ma anche del proprio allenatore, a causa di una tonsillite che gli ha impedito di volare in Ecuador, ma che non gli impedirà di essere in panchina alle 1 italiane nella notte tra sabato e domenica.

Ma se quest'ultima giornata sarà così importante, oltre ai demeriti del River, ci sono anche i meriti del Boca Juniors. La squadra azul y oro con i ritorni di Riquelme da vicepresidente e dell'allenatore Miguel Ángel Russo, ultimo a vincere la Libertadores dalle parti della Bombonera, vuole tornare a vincere a livello internazionale dato che sono passati ormai 13 anni dall'ultima volta. Román sugli spalti e un ritrovato Tévez in campo per gli xeneizes rappresentano la storia ma anche il presente, con l'Apache che a febbraio ha realizzato 5 gol in 5 partite, fondamentali per lottare fino all'ultimo.
"Nel momento migliore del River Plate è importante non arrendersi e dare battaglia fino all'ultimo per non avere rimpianti" aveva detto l'ex Juventus circa un mese fa. Un pensiero che, a giudicare dai recenti risultati, sembra essere stato ben recepito da tutto l'ambiente boquense.


IL RITORNO DI MARADONA E LA LOTTA SALVEZZA

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A far visita alla Bombonera sarà il Gimnasia La Plata di Maradona, per il quale non è previsto l'omaggio con il trono al posto della panchina, come già successo svariate volte in questa stagione. Il Gimnasia è diciannovesimo su 24 squadre in classifica, ma ultimo nel promedio. Già, perché in Argentina per retrocedere si calcola la media punti delle ultime tre stagioni in Primera División. Un meccanismo adottato inizialmente per cercare di non far retrocedere le grandi, ma che si è rivelato l'esatto contrario, dato che a parte il Boca, tutte le altre sono retrocesse. La squadra allenata dall'ex Pibe de Oro arriva da due successi consecutivi e si giocherà le ultime possibilità di salvarsi: con una vittoria potrebbe raggiungere in classifica sia il Colón che il Patronato a soli tre punti di distanza, che a loro volta però dovrebbero perdere.

Un Gimnasia che avrà delle motivazioni forti anche grazie alle modifiche apportate al regolamento nell'ultima settimana. Incredibilmente, l'AFA ha deciso che non saranno tre le retrocessioni dirette ma due, più una che giocherà uno spareggio contro una squadra di Serie B per la permanenza. Inoltre, le sorti della squadra di Maradona si decideranno solo tra qualche settimana, dato che il 15 marzo inizierà la Copa de la Superliga, un trofeo che da quest'anno metterà in palio dei punti salvezza in base ai risultati ottenuti nella prima fase caratterizzata da due gironi da 12 squadre. 


RITORNO AL PASSATO

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Una competizione che dopo essere stata istituita nel 2019 sembra essere già arrivata alla sua ultima edizione. Si prospetta infatti la settima rivoluzione nel calcio argentino in sei anni, con i ritorni dei tornei corti di Apertura e Clausura, ovvero si assegna un titolo sia al termine del girone d'andata sia al termine del girone di ritorno. Negli ultimi anni infatti, con le varie riforme era stato giocato anche un campionato unico con 30 squadre, grazie alle 10 promozioni del 2015. Una netta inversione rispetto al progetto di uniformare il campionato a quelli europei paventata negli ultimi anni. Anche questo, se vogliamo, è il fascino di questo campionato.

Di Mattia Zupo



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