Identità, organizzazione e collettivo. Il Cittadella c’è, come ogni anno. A partire dal dg Stefano Marchetti, che con fatti e idee traccia il sentiero. Squadra già praticamente allestita nel perimetro della filosofia Citta: calciatori emergenti dalle categorie inferiori e altri in cerca di affermazione. La coerenza sempre al primo posto. Il valore di rimanere se stessi e la forza di non dover guardare a ciò che fanno gli altri. Questo è il Cittadella di Stefano Marchetti…
Uomo di calcio. E di valori. Una mentalità pratica: poca estetica e tanta sostanza. La base di un percorso che ha portato il Citta ad essere tra le società più virtuose – sotto tutti i punti di vista – nelle ultime stagioni di Serie B. La vera forza, qui, non è nel ‘ripartire’ ma nel ‘continuare’… “Il nostro punto di riferimento siamo noi stessi! Una frase che rende bene l’idea di ciò che è questa realtà. Sinceramente non ci interessa molto star qui a dire che sarà la B più difficile degli ultimi anni o che affronteremo piazze di blasone, l’unica cosa che conta è portare avanti i valori del Citta: la cultura del gruppo, la voglia di lavorare a testa bassa, il ‘noi’ davanti all’ ‘io’ e soprattutto tanta umiltà…”.
La conferma di Gorini in panchina e quella della stragrande maggioranza del gruppo – perché qui si cambia solo se ha un senso – e quattro arrivi mirati: Felicioli, Asencio, Embalo e Carriero… “Se guardiamo ciò che abbiamo fatto anno scorso, la scelta non poteva che essere quella della continuità. Perché snaturarci? Abbiamo fatto un girone di ritorno senza attaccanti per varie vicissitudini eppure la squadra ha sempre avuto una sua precisa identità. Gorini è cresciuto molto, ha belle idee in testa, vuol attuare un calcio giusto per noi. E poi – spiega Marchetti – sono arrivati quattro innesti mirati tra calciatori che hanno già fatto la B e che cercano la definitiva consacrazione e altri che hanno fatto bene in C. Ora stiamo vedendo per fare qualche uscita, ma lo dico sinceramente: per me il mercato potrebbe finire anche oggi…”.
Programmazione e attuazione. Con linee-guida precise, identitarie e riconoscibili… “Credo molto nelle scelte che ho fatto. E ci credo – racconta Marchetti – perché sono scelte da Cittadella! Devo dire che i nuovi si sono ambientati davvero bene e in questo senso, avere una struttura consolidata come la nostra è sicuramente un plusvalore. Mi piacerebbe far capire a questo gruppo qua che unendo le forze, tutti assieme, possiamo toglierci belle soddisfazioni. Ma qui al Citta per far bene devi spogliarti dell’ ‘io’ e mettere al primo posto il ‘noi’…”.
Il conoscersi, lo stare bene insieme, la cultura del lavoro quotidiano per portare a casa un risultato collettivo. Valori che negli anni il Citta ha costruito e tramandato di generazione in generazione. Passano i calciatori, ma la base è sempre ben tangibile… “Abbiamo un gruppo di lavoro che sta insieme da una vita, solo il preparatore atletico è qui da vent’anni, io uguale, Gorini da poco meno… C’è un rapporto davvero familiare, l’uno conosce a memoria l’altro e sa come aiutarlo o quali corde toccare per farlo rendere al meglio. Possiamo dire che davvero il nostro contesto è la nostra essenza! Lavoriamo a testa bassa e con umiltà, se passano questi concetti – come sono sicuro – ci divertiremo anche quest’anno… Partiamo per salvarci, come ogni stagione, poi si vedrà, tanto gli obiettivi si conquistano giocoforza sul campo non certo sulla carta…”, conclude il dg Marchetti.
Valori, coerenza e umiltà. Perché il Citta, ormai, non è più una nobile favola, ma una splendida realtà…