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Data: 26/07/2022 -

Tra gavetta, delusioni e la notte del San Nicola. L’album dei ricordi di Citro: “Bari, Trapani e Frosinone i migliori”

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Dalla gavetta nelle serie dilettantistiche all'exploit di Trapani, passando per le gioie e i dolori di Bari: Nicola Citro racconta la sua carriera
Dalla gavetta nelle serie dilettantistiche all'exploit di Trapani, passando per le gioie e i dolori di Bari: Nicola Citro racconta la sua carriera

Ci sono carriere che si costruiscono con il duro lavoro, l’esperienza e la caparbietà. Altre, invece, sono raccolte in attimi. Istantanee indelebili, capaci di rimanere scolpite nel proprio cuore e in quello di una città intera. Ma cosa succede se il proprio percorso professionale segue entrambe le strade, quella della resilienza e del riscatto?

È il caso di chiederlo a Nicola Citro, che dopo anni di duro lavoro e una carriera atipica - condannata soprattutto negli ultimi tempi da tanta sfortuna - è riuscito a raggiungere la catarsi da protagonista di una delle fotografie più solenni della storia calcistica del Bari.

  

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Le origini di Citro

Per raccontare l’album fotografico di Citro, però, è meglio sfogliare una pagina alla volta. Magari partendo proprio dai primi istanti di vita calcistica, rievocati ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Ho iniziato nella scuola calcio della mia città, un piccolo paese in provincia di Salerno, giocando in Promozione con la prima squadra (la Sanseverinese, ndr.) Dopo due anni mi cercò la Salernitana. Andai in prova qualche settimana. Allora l’allenatore della Primavera della Salernitana, Grassadonia, mi consigliò di rimanere alla Sanseverinese per continuare a giocare. Mi feci le ossa in Promozione”.

 

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Fotografie ormai obsolete, ma guai ad archiviarle. Immagini solitarie - o quasi -, che raccontano le origini di Citro e la fatica fatta per trovare un posto nel mondo: L’anno dopo pagai il cartellino da me con l’aiuto di mio padre. Mi comprai da solo e andai in Eccellenza. Arrivai in D e con la Marcianese avevo un buon mercato, anche in C, ma ho preferito fare un altro anno in Serie D per crescere ancora un po’”. Certe volte le scelte più sofferenti portano anche tarli nella testa. Uno di questi diceva a Citro, durante il periodo a Eboli, di non puntare tutto sul calcio: Non volevo mollare tutto, ma arrivai alla conclusione che se non giocavo in Serie D allora dovevo trovarmi un lavoro”.

Trapani e la Serie B

Resilienza. È questa la parola chiave per chi sceglie di continuare sulla via del sacrificio, come fatto da Citro. Alla lunga, però, ogni cicatrice può diventare un’opportunità, specialmente se a regalartela è la Serie B: “Quando è arrivata la chiamata del Trapani, del direttore Faggiano, non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo”. A proposito dell’attuale DS della Sampdoria, potrebbe avere una pagina speciale nell’album dei ricordi di Citro. Sicuramente alla voce ‘la persona più importante della mia carriera’: “Mi ha dato fiducia e mi ha permesso di fare un salto importante. Lui viene prima di tutti”.

 

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Dopo il primo anno sfortunato, a Trapani è stata un’altra persona fondamentale a mischiare le carte in tavola: “Dopo che è arrivato Cosmi mi sono messo sotto in ritiro. Le prime 4-5 partite entravo, ma niente di più. Tutto è cambiato alla prima da titolare con l’Entella, quando segnai una doppietta, uno dei ricordi più belli da calciatore".

Le montagne russe di Bari e il mancato rinnovo

Dopo anni in Serie B fra Trapani, Frosinone e Venezia, nel 2020 è arrivato il momento per Citro di scendere di nuovo di un gradino, in Serie C. Solo sulla carta, perché al di là della categoria, la piazza aveva ben altre ambizioni da raccontare: “Ero venuto a Bari per vincere il campionato. Eravamo una squadra forte. Anche una volta che ho ripreso la forma non mi è stata data da Auteri la possibilità di scendere in campo, tolta qualche partita. Non mi sentivo importante per lui”.

Dalla pioggia al diluvio. A febbraio di quell’anno, la cascata di lacrime con la rottura del crociato rimediata contro il la Viterbese: “Nel momento mio migliore è arrivato l’infortunio al ginocchio, che ha ceduto. È stata una mazzata, la peggiore della mia vita. Anche lì avevo minimamente pensato di dire ‘basta’, ma dopo qualche giorno mi sono messo sotto”.

 

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Ma dopo più di un anno senza sole, Citro è tornato a splendere. Paradossalmente, lo ha fatto durante un nubifragio. Anche sotto la pioggia torrenziale di quel San Nicola, lo scorso 5 marzo durante Bari-Virtus Francavilla, l’ex biancorosso non è annegato, anzi, ha portato l’equipaggio barese a un passo dalla Serie B con il decisivo gol del 2-1 al 92’: “Sicuramente è stato uno dei momenti più belli della mia carriera. Venivo da più di un anno con difficoltà. Mi erano anche arrivate delle offerte, ma non volevo andare via. Quella società aveva delle priorità, io volevo andare incontro a loro e al mister. Volevo aiutare il Bari, anche partendo dietro nelle gerarchie. Aspettavo il mio momento, e poi è arrivato”.

 

Sembrerebbe una favola dal lieto fine, ma così non è stato. Il Bari, da neopromossa in Serie B, non ha rinnovato il contratto di Citro, che dal 1 luglio è ufficialmente svincolato:Ci ho sperato fino all’ultimo. Mi sarebbe piaciuto un saluto dalla società, che però non c’è stato”. È arrivato, però, il saluto della città di Bari. Una sinergia totale tra la piazza biancorossa e Citro, che è stato ringraziato per la professionalità dimostrata dentro e fuori dal campo: “Continuano a mandarmi tanti messaggi, li ho ringraziati tutti e lo faccio nuovamente”.

 

Tra passato e futuro

Non sempre i marinai che portano la nave al porto sono destinati a rimanere per sempre con lo stesso equipaggio. Nel caso di Citro, il salto di categoria guadagnato col Bari e l’esclusione nell’annata successiva non rappresenta un unicum. Anche col Frosinone, nella stagione 2017/18, l’attaccante salernitano fu tra i protagonisti della promozione in Serie A,, che non ha mai potuto assaporare per via del passaggio in prestito al Venezia: Col Frosinone me l’aspettavo un po’ perché in Serie A magari potevano avere altre idee. Anche se in stagione avevo fatto gol importanti dando il mio contributo. Come a Bari, dove mi è capitato di giocare poco in un momento delicato del campionato e siamo andati a +7. Sono state emozioni diverse, peccato per come è andata a Bari, mi sarebbe piaciuto continuare”.

 

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Dopo aver sfogliato l’album dei ricordi, è arrivato il momento di scrivere nuove pagine di storia. Approfittare della situazione da svincolato per godersi le vacanze? “No, mi sto allenando da solo per farmi tenere pronto. Offerte? È arrivata qualche chiamata, però ancora nulla di davvero importante. Aspetto quella di qualche società dove posso dimostrare ciò che valgo”. E qualsiasi sia la nave su cui Citro scelga di salpare, anche questa volta potrebbe essere lui a portarla a destinazione.



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