Come Totti nel 2006. Come un Capitano con la C maiuscola. Che è poi l'iniziale del suo cognome. Chiellini è a bordocampo, per Juventus-Napoli: una partita troppo importante per il gruppo, per non far sentire la propria presenza. Ieri la notizia più brutta di tutte: la rottura del crociato che lo terrà fermo per mesi. Oggi, il "Gorilla" è tornato a gonfiare il petto: in stampelle, Giorgio è entrato insieme ai compagni dal tunnel degli spogliatoi e si è posizionato in panchina. Silenziosamente, quasi senza farsi notare.
Non è un gesto mediatico, il suo. È un gesto da uomo spogliatoio, appunto. La curva aspetta, e quando Orsato comanda l'inizio della gara si leva a grandissima voce un coro che scandisce nome e cognome: "Giorgio Chiellini!". Con tanti applausi. Nel 2006 fece lo stesso Totti: si era rotto il perone a Empoli, ma per il derby della settimana dopo non volle mancare. Gli venne fatta una panchina speciale, perché non poteva essere messo a referto (ancora la panchina contava solo 5 possibili sostituti e basta). Ma era a bordocampo, come Chiellini. Come un Capitano.
