La prima cosa che vi sentirete rispondere se pronunciate il suo nome è “predestinato”; la seconda, invece, “sfortunato”. Calcisticamente parlando, ovviamente. Una rima che in questo caso stona, ma che ha solo rallentato la carriera di Simone Muratore che adesso farà tappa a Bergamo, all'Atalanta. Lui, centrocampista classe 1998, protagonista con Juventus Under 23 nel girone A di Serie C in questa stagione (15 presenze) ha faticato più degli altri per imporsi, colpa di una lunga serie di infortuni: prima la rottura del crociato, poi un anno dopo lo stiramento dei legamenti, poi altri piccoli stop più o meno gravi.
Una vita in bianconero
Sfortunato (calcisticamente), già. Ma tenace, forte e predestinato. Come nell’esordio con la Primavera nella Coppa Italia di categoria, gol decisivo nel derby con il Torino e bianconeri che volano in semifinale. Era il dicembre 2014. Gol (sette, tanti per un centrocampista, nella stagione 2016/2017 con la Primavera), qualità e personalità, come conferma quella fascia da capitano portata per anni al braccio. “Senza gli infortuni giocherebbe in Serie A già da tempo”, sostiene chi lo conosce bene. Tra i modelli a cui si ispira c’è Emre Can, centrocampista che ha ammirato da vicino alla Continassa prima del trasferimento al Dortmund.
L’esordio in Champions e ora l’Atalanta
La trafila alla Juve, i paragoni con Marchisio, gli allenamenti con la prima squadra (e la panchina nel derby del 3 maggio 2019 con Allegri allenatore) e poi la notte da sogno dell’11 dicembre 2019, quella dell’esordio in Champions League nel successo in Germania contro il Bayer Leverkusen con Maurizio Sarri in panchina. L’ingresso in campo nel recupero al posto di Cuadrado, un nuovo passo da “predestinato”.
Qualità che adesso dovrà confermare all’Atalanta, squadra da sempre attentissima ai giovani talenti, dove avrà sicuramente più occasioni per mettersi in mostra. E dare definitivamente un calcio alla sfortuna.