Quindici punti di differenza in classifica, uno è primo, l'altro è sesto. Pep Guardiola e Maurizio Sarri, vicini nella vita reale, lontani sul campo. Se l'allenatore catalano è volato in tesata alla Premier e cerca il bis dopo il titolo dei record della passata stagione, l'ex Napoli non sta passando settimane semplici, anzi.
L'ultima partita di campionato per i Blues è stata un disastro. Sconfitta per 6-0, proprio contro i ragazzi di Guardiola. E fra qualche giorno, domenica per la precisione, ci sarà la rivincita nella finale di Carabao Cup. Un match che potrebbe essere decisivo per Sarri, il cui posto è a rischio. La società, infatti, pare stia valutando i possibili sostituti, i tifosi hanno espresso la propria opinione a forza di cori e interventi social.
Insomma, un primo anno inglese piuttosto complicato per Sarri, proprio come lo fu quello di Guardiola: "Anche se la mia situazione era un po 'diversa - ha commentato Pep in conferenza stampa - nel mio primo anno il club non ha mai dubitato di me, non è mai stato detto dai media che sarei stato licenziato se avessimo perso questa o quella partita. A volte la situazione è difficile da affrontare e c'è bisogno di tempo. Il discorso è lo stesso anche per Maurizio. C'è bisogno di tempo e la gente qui mi ha supportato".
Ma al Chelsea vige anche una certa confusione da qualche stagione a questa parte: "Nel mio caso i giocatori sapevano chi era il manager e tutti erano nella posizione giusta. Dopo di che puoi vincere o perdere, ma la situazione resta stabile. E' il modo migliore per costruire qualcosa che duri per molto tempo, non solo per un breve periodo".
Un precedente che ha sorpreso Guardiola è stato il modo in cui è cambiata la situazione di Conte sulla panchina del Chelsea. Prima un titolo dominato, poi le difficoltà: "Sono rimasto sorpreso dal fatto che quando Conte ha vinto il titolo e perso una o due partite all'inizio della stagione successiva, la gente ha iniziato a dire che sarebbe stato licenziato. Ho detto, 'Wow, ma due o tre mesi fa hanno vinto la Premier League'".
Poi il discorso torna su Sarri, che in estate è diventato il tredicesimo allenatore dell'era Abramovich: "Ma la mia opinione su Maurizio e sulle sue squadre è sempre alta. Quando abbiamo rivisto la partita del Chelsea contro di noi - orse le persone non mi crederanno - hanno fatto cose incredibili".