La nostalgia è da sempre, soprattutto nello sport, e quindi nel calcio, uno dei valori più affascinanti e attraenti, scatenando nell'appassionato ricordi felici e voglia di rivalsa. Mai come in questa edizione, la fase a gironi della UEFA Champions League, ormai giunta alla penultima giornata (qui il programma completo) è carica di sfide con il passato. Tanti calciatori, infatti, hanno dovuto sfidare la propria ex squadra: da Lewandowski, che ha fatto ritorno all'Allianz Arena con addosso la maglia del Barcellona, a Haaland, protagonista di un inizio strepitoso di Premier League, che questa sera si troverà di fronte il "muro giallo" di Dortmund. Ma anche Paredes, Rabiot e Di Maria, che con la Juventus nel girone sono stati inseriti con il Paris Saint-Germain.
La nostalgia, però, non riguarda solamente l'incontro con i propri "ex". Ai tifosi dell'Inter il girone di Champions, dove la squadra di Inzaghi è stata inserita con Bayern Monaco e Barcellona, non può non riportare la memoria il 2010, quando la squadra Mourinho conquistò proprio la Champions League battendo in semifinale i catalani, in finale i bavaresi. Riminscenze positive, dato che l'Inter ormai è padrona del proprio destino nel girone (leggi qui: "Inter qualificata se: tutte le possibili combinazioni").
Champions League 2022/23: tutti i ritorni
Scherzi del destino? No, scherzi dell'urna, che si è divertita per questa fase a gironi a far sfidare ad alcuni giocatori il proprio passato, per alcuni lontano, per alcuni recente. Il primo ritorno che ha avuto scena in questa Champions League è stato anche quello il "più fresco": solamente sei giorni prima Galtier, allenatore del Psg, annunciava in conferenza stampa l'accordo raggiunto tra Paredes e la Juventus. Sei giorni dopo, il centrocampista argentino è tornato proprio a Parigi, ma con la maglia bianconera addosso, perdendo 2-1.
Sempre per quanto riguarda i trasferimenti di questa estate, Erling Braut Haaland, dopo un inizio di stagione da record con il Manchester City, nel gruppo G, per la quinta giornata di Champions League, farà ritorno a Dortmund. Dopo essere andato in gol nella gara di andata, questa sera il norvegese sfiderà nuovamente squadra che lo prelevò, diciannovenne, dal RB Salisburgo, giocando per la prima volta da avversario davanti al "Muro giallo", cuore dei tifosi gialloneri. Con la maglia del Dortmund, Haaland ha segnato 86 gol in 89 partite, vincendo una coppa di Germania. Cifre incredibili, ma sempre in secondo piano se paragonate a quelle di Robert Lewandowski con il Bayern Monaco: 344 gol in 375 partite, con 72 assist messi a segno. Numeri che vanno accompagnati ai trofei conquistati: 8 Bundesliga, 3 coppe di Germania, 5 Supercoppa di Germania, 1 Champions League, 1 Mondiale per club, 1 Supercoppa Europea, e il rammarico per quel Pallone d'oro non assegnato nel 2020. Nel gruppo C (lo stesso dell'Inter), l'attaccante polacco ha affrontato all'Allianz Arena il club bavarese, perdendo 2-0, e domani lo ospiterà al Camp Nou.
Più che un ritorno al passato per alcuni calciatori sarà invece un ritorno alla origini. Kovacic e Renato Sanches, infatti, sfideranno rispettivamente Dinamo Zagabria e Benfica, le squadre con le quali sono cresciuti, con le maglie di Chelsea e Paris Saint-Germain. Jesus Navas, infine, alla prima giornata incontrerà il Manchester City, unica squadra (oltre alla Nazionale spagnola) per la quale ha giocato oltre al Siviglia, di cui è capitano e recordman di presenze.
