“Figlio di questa città”: Iemmello diventa Re di Catanzaro, e quell’esultanza particolare…
Il capitano del Catanzaro firma il successo dei giallorossi nel derby: maglietta speciale per l’esultanza e gesto dell’Aquila
“Figlio di questa terra”. Il Catanzaro vince il derby contro il Cosenza, la decidono Biasci e Iemmello. Proprio lui, catanzarese e capitano della squadra del cuore. Un gol da aspettare, da vivere d’un fiato. E quell’esultanza particolare: “Vi ho purgato ancora”. Il primo in stagione al Ceravolo. Catanzaro per Iemmello è amore, è la mamma che hai dovuto lasciare per il sogno di fare il calciatore. Quella mamma che prima o poi incontrerai nuovamente. Quell’amore, dicevamo, che si è celebrato per l’ennesima volta nella sfida contro il Cosenza. La più sentita per lui. Minuto 12’, Katseris corre sulla fascia e mette sul secondo palo il pallone per lo Zar: piattone per spingere il pallone alle spalle di Matosevic. L’esultanza è un atto di passione e amore folle, ma anche una grande provocazione verso gli eterni avversari. Prima il gesto dell’aquila, simbolo del suo Catanzaro, poi la maglia con la scritta “Vi ho purgato ancora”.
Quella di oggi è, infatti, la terza rete contro il Cosenza. Le prime due segnate in maglia Perugia e Foggia. Quella con indosso i colori giallorossi avrà sicuramente un peso diverso. E non è un caso, non potrà esserlo che il primo gol della stagione davanti ai propri tifosi arrivi proprio in questa partita. La più difficile probabilmente da vivere negli ultimi anni in casa Catanzaro. Reduce da tre sconfitte consecutive, mai successo nell’era Vivarini. Chiamata ad una risposta, la squadra ha reagito. Guidata e trascinata dal suo leader.
Da Zar a Re: Catanzaro incorona Pietro Iemmello
Lo Zar, appunto. Quel soprannome nato al suo ritorno a Catanzaro, simbolo di guida di un intero popolo. Decisivo nel match contro il Crotone dello scorso anno: autentico faro in quello contro il Cosenza. All’uscita dal campo, ad una manciata di minuti dalla fine, è il suo popolo a rendergli omaggio. Con un passaggio quasi dovuto, da Zar a Re. Quel soprannome appartenuto a Giorgio Corona, storica bandiera giallorossa. Applausi e un coro unico e autentico che lo incorona a Re della sua città.
Iemmello vola assieme alla sua Aquila.