“Buona la prima” è un detto che a Catania non sempre viene rispettato quando si parla di esordi: lo sanno bene Cristiano Lucarelli e Giuseppe Raffaele, cronologicamente gli ultimi due allenatori rossazzurri che nelle loro prime partite ufficiali sulla panchina del “Massimino” non sono riusciti a portare a casa una vittoria. Un pareggio contro il Bisceglie per il primo nel novembre del 2019, addirittura una sconfitta in coppa contro il Notaresco quest’estate per il secondo. Chi invece è riuscito a sfatare questo piccolo tabù è stato mister Francesco Baldini, il nuovo allenatore del Catania che oggi ha vinto e convinto portando a casa un importante 3-1 contro l’Avellino.
Arrivato in città soltanto giovedì sera per sostituire proprio Raffaele, esonerato dopo le doppie sconfitte contro Teramo e Turris, con questo bel successo Baldini ha già conquistato la fiducia della piazza. Non solo per le scelte determinanti prese, come il cambio di modulo dalla difesa a tre al ritorno a quattro con quel 4-3-3 storicamente ‘caro’ alla città, ma soprattutto per la carica che anche in così poco tempo l’ex Trapani sembra aver già impresso ai suoi nuovi giocatori.
Questo pomeriggio al “Massimino” infatti, al Catania sono bastati tre minuti per sbloccare una gara tanto fondamentale quanto delicata: pronti-via e Russotto con una punizione da 35 metri (complice una deviazione) ha portato avanti i padroni di casa, rompendo un digiuno sotto porta nei primi tempi che durava da oltre un mese. Un entusiasmo (che Baldini aveva invocato nella conferenza pre-gara) e una voglia di risollevarsi dopo le ultime pesantissime settimane (prima di oggi, soltanto una vittoria nelle ultime otto) che ha spinto la squadra etnea al raddoppio, sempre targato Russotto, già alla mezz’ora. Per trovare una doppietta dell’ex esterno napoletano con questi colori serve andare indietro di quasi sei anni: un 3-3 fra Catania e Melfi della stagione 2015-2016, quando Russotto stava vivendo la sua prima esperienza in maglia rossazzurra prima del ritorno in questa sessione di mercato.
Semplicità e concretezza, queste le virtù che Baldini ha rimesso al centro del progetto in queste ore, ricordando all’ambiente i valori che questa squadra possiede. Come ad esempio quel tridente formato da Russotto, Sarao, Piccolo, un trio che si è confermato soluzione offensiva congeniale al modo in cui i rossazzurri possono esprimersi: in tutte e tre le reti, infatti, c’è stato lo zampino di almeno uno degli attaccanti. Il 7 si è preso la scena con la doppietta, Piccolo - dimostratosi ancora una volta imprenscindibile per le ambizioni del Catania - ha confezionato le giocate più importanti e l’assist del 2-0; infine bomber Sarao, che fra i tre è l’unico ad esser rimasto in campo per tutti i novanta minuti, ha messo il sigillo del 3-1 su rigore nel recupero (arrivando a quota 8 reti in campionato). Anche lo spettro del dischetto, che ha portato il Catania a segnare soltanto 3 reti su 7 penalty battuti quest’anno, è stato momentaneamente accantonato.
Con questo successo, il Catania 6° a 46 punti torna quindi in corsa per il 4° e il 5° posto. Baldini adesso ha altre sei gare per provare a portare questa squadra dentro le prime cinque posizioni che permetterebbero di saltare il primo turno dei playoff interno al proprio girone.
Con lui, la società ha siglato un accordo solo fino al termine della stagione e, com'è noto, entro l’estate ci sarà la rivoluzione societaria con Tacopina al comando. Difficile capire cosa accadrà nei prossimi mesi, ma a furia di sfatare tabù, chissà che di questo passo nel nuovo progetto rossazzurro non possa esserci anche il volto di Francesco Baldini.
A cura di Marcello Mazzari