Trentanove anni e non sentirli. Chiederlo a Mario Alberto Santana, l'argentino di Comodoro Rivadavia che ha deciso il derby di Sicilia tra Catania e Palermo, valido per la 28a giornata del girone C di Serie C. Istinto e tecnica, c'è tutto nella conclusione che al 60° minuto ha cambiato le sorti della partita, ma non solo.
Con questo gol, infatti, Santana ha chiuso un cerchio: è il primo giocatore nella storia del Palermo a segnare dalla Serie A alla Serie D, sempre con la stessa maglia. Un percorso iniziato il 19 novembre 2002: Serie B, Palermo-Vicenza 1-3. Probabilmente neanche lo stesso Santana si sarebbe aspettato di completare questa striscia da record più di diciotto anni dopo.
"Un capitano, c'è solo un capitano" è il grido che si è alzato sia dal campo che dalla tribuna al fischio finale. Una partita dai mille significati per il Palermo visto l'esordio in panchina di Giacomo Filippi. Da vice di Boscaglia a capo allenatore, la sfida di Catania per lui era uno spartiacque anche per la permanenza in panchina e la vittoria nel derby gli dovrebbe valere la conferma fino al termine del campionato.
Per sessanta minuti il Palermo ha giocato in dieci uomini, complice l'espulsione di Marconi. Ha stretto i denti e sofferto, ma soprattutto ha trovato un raggio di luce grazie a Santana. Primo pallone toccato, una rabona. Il preludio al gol del 60° minuto per il secondo giocatore più anziano del girone C di Serie C, dietro soltanto a Scarpa della Paganese. Il Palermo sale così a 36 punti in classifica, confermando il nono posto, ma soprattutto torna a vincere un derby al Massimino a distanza di quattordici anni. L'ultimo tango a... Catania, dirige Mario Alberto Santana.