Il direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano è intervenuto nella diretta Instagram di Casa Di Marzio. Faggiano ha parlato della situazione di emergenza che sta vivendo il paese, ricordando l’ultima partita disputata del Parma in questo campionato: “Dobbiamo lavorare tutti insieme. Chi comanda dovrà ascoltare chi sarà all’opposizione. Bisognerà collaborare per uscire da questa emergenza. Mi ha dato fastidio vedere determinati comportamenti in Parma-Spal. Non reputo quella una sconfitta, sapevo che sarebbe andata così. Parlerò quando sarà il momento”.
"Vedo che ora - prosegue il direttore - si parla di allenamenti. Penso che non si riesca ancora a capire la situazione evidentemente. Il 20 marzo ho detto ai ragazzi che saremmo tornati ad allenarci a data da destinarsi senza dare un termine. Volevo far capire loro che la società non fa le cose tanto per fare. Vorremmo giocare e dare soddisfazione ai tifosi, ma ora non è possibile. A loro dico che abbiamo una società che nonostante tutti questi problemi cerca di pensare al Parma. Quando c’è la possibilità di lavorare, come quest’anno a Parma, mi trovo bene e mi sento a casa. Ho un confronto diretto con tutti. Tenere D’Aversa nei momenti di difficoltà è stato il mio colpo più grosso”.
Poi l’ex direttore sportivo di Trapani, Palermo e Siena tra le altre, parla di alcuni suoi giocatori del presente, ma anche di operazioni del passato. Un pensiero speciale va a Caputo del Sassuolo, una sua grande scoperta: “Ciccio mi ha portato fortuna. Ma ho scoperto tanti giocatori. Penso a Petkovic. Penso al Noicattaro di Caputo dove giocava anche Lucioni. Kulusevski ha la testa giusta, è un ragazzo umile e può fare una grande carriera. L’operazione Darmian non era facile. Se ne era parlato a giugno. Non potevamo competere con determinate cifre. Poi c’è stato uno spiraglio. Non è stato facile trattare col Manchester. A gennaio volevo Giovinco e ci ho fatto una chiaccherata, ma non avevamo le possibilità economiche e dovevamo capire la situazione Gervinho. Di operazioni sfumate ricordo quella di Di Lorenzo e Castrovilli”.