Gerry Cardinale, proprietario di RedBird e del Milan, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Sette del Corriere della Sera. Stadio, passato e futuro del club rossonero: questi e molti altri i temi toccati dal manager italoamericano.
"Perchè ho acquistato il Milan? Penso da sempre che sia uno dei 4-5 top club in Europa - ha spiegato Cardinale - Berlusconi? Ho un enorme rispetto, era un grande visionario, i risultati parlano per lui. Berlusconi ha portato il Milan al top poi è stato difficile tenere il passo perché il mondo stava cambiando. [...] Nel calcio voglio essere un Berlusconi 2.0, avere il suo stesso impatto in un contesto completamente cambiato"
Il numero uno del Milan ha poi proseguito: "Non ho ancora fatto nulla! Sono entrato in punta di piedi, ho mantenuto l’organizzazione ereditata. Del resto, ho grande rispetto di Paolo Scaroni, scelto da Elliott che ha fatto un grande lavoro e che ringrazio: è così coerente con il mondo da cui provengo e al tempo stesso così milanista e autorevole".
Cardinale: "Volevo un Milan più fisico... Serve colmare il gap con la Premier. Stadio? Presupposti incoraggianti"
Cardinale ha poi commentato le scelte di mercato dell'ultima estate: "La cosa che più mi ha colpito in questo primo anno è vedere la distanza con il Chelsea nelle due sfide di Champions. Perciò ho voluto un Milan più fisico, più veloce, più intenso, nelle prime partite si è visto. Farò di tutto per avere un club vincente, ma come partner della serie A dobbiamo augurarci pari impegno per ridurre il gap di tutto il campionato con la Premier".
Infine, sulla questione stadio: "Impianto a San Donato? I presupposti sono incoraggianti. Con il benestare del Comune di San Donato e della Regione, che ringraziamo, abbiamo già svolto diverse sessioni molto produttive".
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