La squadra della Nazionale italiana di calcio ha un potere unico e speciale: riuscire ad unire durante il periodo delle grandi competizioni tutto lo stivale. Dai più piccoli agli anziani, tutti a tifare gli Azzurri che, nel bene o nel male, ci lasceranno impresso nella memoria le loro gesta.
Calcio: i capitani della Nazionale Italiana
Ma se undici calciatori riescono a mettere insieme 60 milioni di persone, pensate quanta responsabilità (e orgoglio) possano avere questi giocatori, in particolare il capitano. “Quello con la fascia al braccio” diventa quasi un simbolo culturale: quando si riguardano le foto o video delle grandi vittorie, è lui che alza la coppa e, di conseguenza, è sempre lui il giocatore a cui si associano vittorie (o sconfitte), epoche e ricordi.
GIORGIO CHIELLINI
Partiamo dal più recente, Giorgio Chiellini. Difensore della Juventus, ha iniziato la sua avventura con la Nazionale maggiore nel lontano 2004 (non giocando però i Mondiali del 2006) e prima del successo agli Europei della scorsa estate ha vissuto molto delusioni con gli Azzurri: dalla sconfitta nella finale di Euro2012 con la Spagna alla mancata qualificazione dei Mondiali del 2018. Tutto, fortunatamente, è stato superato grazie alla vittoria contro l’Inghilterra a Euro2020. E quel fallo tattico su Saka rimarrà nella storia...
GIANLUIGI BUFFON
Prima di lui, un altro giocatore bianconero ha vestito la fascia di capitano: Gianluigi Buffon è stato il portiere dell’Italia nell’ultimo ventennio e come tutti ci ricordiamo, è stato anche l’eroe ai Mondiali del 2006. E chi si dimentica quella paratona sul colpo di testa di Zidane in finale contro la Francia? L’estremo difensore è sia il recordman di presenze con la Nazionale (176) che di partite giocate come capitano (80). Peccato che la sua ultima gara contro la Svezia sia coincisa con la non qualificazione ai Mondiali dopo quasi sessant’anni.
FABIO CANNAVARO
Continuando nel throwback dei capitani azzurri, è il turno di Fabio Cannavaro. A Berlino ha alzato lui la Coppa del Mondo dopo una competizione a dir poco perfetta. L’Italia di Marcello Lippi subì solo due reti nel torneo disputatosi in Germania: uno fu un autogol di Zaccardo, l’altro un rigore. Non male. Prestazioni che, alla fine dell’anno, l’hanno portato a vincere il Pallone d’Oro, evento più unico che raro per un difensore. In totale ha collezionato 136 presenze e 79 da capitano.
PAOLO MALDINI
Un altro condottiero della nazionale italiana di calcio è stato Paolo Maldini: già capitano del Milan, con chi ha vinto tutto, non ha avuto la stessa fortuna per via di trofei con l’Italia. Bronzo ai Mondiali del 90’ e argento ai Mondiali del 94’ e agli Europei del 2000. Del Maldini azzurro si ricorda soprattutto quella partita contro la Corea del Sud in cui, nonostante un calcio volontario alla nuca da parte di un avversario, continuò a giocare. Eclettico.
FRANCO BARESI
L’argento dei Mondiali del 94’, purtroppo, è arrivato dopo l’errore dal dischetto di Roberto Baggio. Ma prima di lui, nella lotteria dei rigori, aveva sbagliato anche capitan Franco Baresi. Anche lui bandiera rossonera, nella spedizione statunitense si infortunò al menisco nella seconda partita della fase a gironi ma miracolosamente tornò per la finalissima contro il Brasile. E giocò pure benissimo, annullando un certo Romario. Arrivati ai penalty, però, le cose non andarono bene. Tiro alto e sconfitta: esausto, a fine gara si lasciò andare ad un pianto liberatorio. Una delle delusioni più grandi della sua importantissima carriera.
DINO ZOFF E GAETANO SCIREA
E comunque Baresi un Mondiale l’ha vinto, nel 1982, quando in Spagna gli Azzurri di Bearzot arrivarono al successo. Ma Franco era ancora giovanissimo e non giocò nemmeno una partita, anche perché davanti aveva un certo Gaetano Scirea: lo storico difensore juventino è stato capitano della nazionale dopo Dino Zoff dal 1984 al 1986. Zoff, invece, ha alzato la Coppa del Mondo in Spagna in quell’anno con la fascia al braccio: in quell’edizione compì uno degli interventi più importanti della sua carriera sul colpo di testa del brasiliano Oscar nella famosa partita della tripletta di Paolo Rossi. È il portiere con la più lunga striscia di imbattibilità nella storia delle nazionali (1142 minuti) e il più anziano giocatore a vincere un Mondiale, oltre ad essere l’unico italiano ad aver vinto sia un mondiale che un europeo.
GIANPIERO COMBI E GIUSEPPE MEAZZA
Già, perché prima del 2021, l’Italia non vinceva la coppa Henri Delaunay dal 1968, quando gli Azzurri capitanati dalla leggenda nerazzurra Facchetti la vinsero in finale contro la Jugoslavia. Andando ancora più indietro nel tempo, ai Mondiali delle prime stelle sulla maglietta, nel 1934 e nel 1938, i capitani furono rispettivamente Gianpiero Combi e Giuseppe Meazza. Quest’ultimo è ancora oggi al quarto posto dei marcatori all-time della Serie A