Quando è il Fair Play a dimettersi. E’ successo a Portici, in
provincia di Napoli. Si tratta di Serie D. Al 38’ della sfida con la Nocerina, un
calciatore del Portici rimane a terra
infortunato. E dalla panchina dello stesso Portici si sente: “Mettila fuori, mettila fuori”. A urlare era l’allenatore,
Enzo Maiuri, che in carriera ha allenato – e benissimo – anche la Nocerina, per ben due anni. E poi?
“Un calciatore della Nocerina si ferma, perché mi sente… noi però rubiamo palla e andiamo a far gol” ci spiega Enzo, in esclusiva. “Io, in quel momento, devo disporre, devo ordinare alla mia squadra di far pareggiare la Nocerina”. Altre urla,
sempre dalla stessa panchina: “Fategli fare gol!”.
Palla al centro, il Portici si scansa e la Nocerina pareggia: tutto secondo… fair play. Questione di Sport , con la maiuscola. “Quelli della panchina avevano capito la situazione e le mie parole, ma non tutti, però, si erano accorti di quello che avevo detto. Si saranno domandati ‘ma cosa cavolo stiamo combinando’. Ho dovuto prendere una posizione forte e netta”. Poi infatti è successo di tutto, con i tifosi di casa che hanno prima contestato e poi lasciato lo stadio a metà partita, per protesta. “Era facilmente riconducibile al fatto che io avessi allenato la Nocerina per due anni. Follia. Follia. Si è dubitato di un qualcosa di cui non si doveva dubitare. Ogni uomo ha una storia. Come si fa a pensare che volessi fare favoritismi? Sono un allenatore professionista e conosco il regolamento: so a cosa sarei andato incontro ma dovevo fare quella scelta. Io volevo battere la Nocerina in modo leale e corretto. Senza regali”.
Il finale è amaro, con Maiuri che si prende la responsabilità del gesto e a fine partita si dimette. “Mi sono sentito con il direttore, poi ho incontrato i tifosi, nelle prossime ore vedrò la squadra. La mia intenzione però è quella di lasciare. Le dimissioni rimangono. Quando prendi una coltellata in pancia poi ti mettono i punti ma ci vuole un po’ per star bene. I tifosi hanno capito, hanno rivisto le immagini: mi hanno dimostrato affetto e solidarietà. Ma sono rimasto molto toccato da quanto è successo. E’ stata una cosa vergognosa perché qui siamo padri di famiglia, uomini di cuore e lealtà. Anche se fosse stata l’ultima giornata e mi stavo giocando un obiettivo, avrei fatto la stessa cosa. Mi sarei affossato. La serietà supera qualsiasi cosa”. Ma alle volte è il fair play a dimettersi.
Foto di Antonio D'Acunzi