Colletto alzato, sguardo di sfida. La sua immagine è di quelle inconfondibili. Eric Cantona è stato un genio del calcio. Nel bene e nel male. Tanta classe quanta durezza, tanto pulito nelle movenze quanto scontroso negli atteggiamenti. Uno di quelli che, in teoria, ami oppure odi. Ma che in pratica fa propendere quasi tutti per la prima opzione.
CHIAMATELO "KING ERIC"
Tra i secondi ci sono perlopiù i suoi connazionali. D’altronde con la Francia non ha mai avuto un grande rapporto. Tra risse e incomprensioni varie, con la Nazionale non è mai riuscito a togliersi alcuna soddisfazione. Anzi, dopo il ritiro ha anche detto più volte di fare il tifo per l’Inghilterra. Perché è lì che lo hanno adottato davvero. Calcisticamente, ma non solo. In Francia avevano già il loro Roi, ma gli inglesi non avevano ancora il loro King. Ed è così che hanno soprannominato Cantona.
GENIO E FOLLIA
“Genio e follia”: può suonare come retorica, ma per descrivere Cantona non esistono parole migliori. Tra tocchi sublimi ed episodi controversi, è stato il simbolo della scalata al vertice del grande Manchester United di Sir Alex Ferguson. Ma non solo. E per uno dei più grandi numeri 7 della storia, abbiamo raccolto 7 momenti epici. Ripercorrendo in qualche modo le tappe della sua carriera.
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