Dopo la fine dell'esperienza sulla panchina del Benevento e la gioia per la vittoria dello scudetto del Napoli, Fabio Cannavaro è tornato a parlare per commentare le semifinali di Champions e non solo.
Cannavaro: "Ancelotti è un fenomeno. City favorito? Non la vedo in questo modo"
"Real Madrid ancora una volta ad un passo dalla finale? Sì, è così. Un altro anno. Con il City è stata una grande partita, ben giocata da entrambe le squadre e con un risultato finale molto equilibrato che lascia tutto aperto per l'Etihad. City favorito? Non la vedo in questo modo. Conoscendo il Real Madrid sono convinto che andranno a vincere a Manchester, sempre con le armi: per il tipo di calcio che giocano con Ancelotti anche fuori casa, vedo il Real favorito per il ritorno. Spero che possano qualificarsi a un'altra finale di Champions League. Hanno un allenatore che, in silenzio, finisce sempre per arrivare da qualche parte. Carlo è un fenomeno in questo senso e, quindi, alla fine il Real Madrid finisce sempre per spaventare i rivali in semifinale", così Fabio Cannavaro al portale spagnolo AS. L'ex difensore del Real che ha vinto il pallone d'oro nel 2006 si è poi soffermato sulla finale con un'italiana come avversaria: "Non è facile giocare contro le squadre italiane, questa è una cosa risaputa nel calcio. Ma in questo momento i giocatori del Real Madrid sono superiori in tutto: più qualità, più esperienza... e in una semifinale o finale di Champions League queste due qualità sono molto importanti".
Su Vinicius: "Non si ferma. Con Vinicius, quando hai quella velocità davanti a te, devi solo pregare (ride). L'unico modo per fermarlo è avere l'aiuto di un compagno di squadra, perché sennò, quando ti punta nell'uno contro uno, il suo modo di dribblare e partire è incredibile. Non so ancora se ha raggiunto il livello per considerarlo il migliore del mondo. Ciò che è evidente è che è migliorato molto. E in questa spettacolare crescita che ha avuto negli ultimi tempi, c'è una persona che ha fatto la differenza con il brasiliano: Ancelotti. L'allenatore è colui che gli ha dato la calma con cui lo si vede giocare adesso. Gli ha dato la tranquillità per provare le giocate, la fiducia di potersi sentire al sicuro e dire: "Sono un giocatore forte in questa squadra, capace di fare tutto ciò che voglio in campo per vincere ogni partita".
L'ex allenatore del Benevento ha poi parlato degli obiettivi futuri per la sua carriera in panchina: "Si aspira sempre ad allenare le grandi squadre. Come giocatore ho avuto l'enorme fortuna di giocare per molte delle migliori squadre al mondo, come il Real Madrid. Ci sto lavorando e so che non è facile. La vita di un allenatore spesso dipende dai calciatori e non solo dall'allenatore. Quindi vediamo. Ho avuto la fortuna di iniziare ad allenare in Asia. Per molte persone sembra che l'Asia non sia il calcio, ma l'esperienza che ho maturato mi è stata utile. Come allenatore voglio migliorare ed essere in grado di allenare squadre di alto livello. E il Napoli è uno di queste. È un orgoglio pensare di poterli allenare un giorno.