All'inizio del campionato manca davvero poco. Il Milan esordirà sul campo dell'Udinese, non proprio fra le trasferte più facili per iniziare. Giampaolo non vede l'ora, così come Leao, Duarte e Bennacer. Li hanno portati Maldini e Boban, che - prima di vederli in campo - se li gustano in sala stampa. Tutti e tre insieme per presentarsi, come una squadra. Fra retroscena, paragoni più o meno scomodi e sogni realizzati.
"Sono stato accolto benissimo, sono felice di avere la possibilità di far parte di questo grande club". Parole di Leao, il centravanti che ha incantato a Lille e che adesso si vuole ripetere in rossonero. Il suo idolo è Kakà, il suo partner sarà Piatek: "Spero di fargli molti assist, mi piace molto creare occasioni. La posizione la decide il mister, io posso giocare sia prima che seconda punta". Un paragone sulle spalle da sempre, quello con Ronaldo il Fenomeno: "Un grandissimo giocatore, ma devo lavorare tantissimo per arrivare a quel livello. Per ora posso solo dure che è un sogno essere qui".
E anche un orgoglio, come ricorda Duarte. Il suo compito non è segnare, ma impedire agli attaccanti avversari di farlo: "Mio padre mi ha sempre parlato del Milan, adesso sono molto felice". Salti di gioia, come quelli che ha fatto quando ha risposto al telefono e dall'altra parte c'era Maldini: "Stavo facendo shopping con mia moglie quando ho ricevuto la chiamata. Voglio fare la storia qui in questo club". Pure per lui un paragone non semplice: "Credo che per il corpo e per il fisico possa ricordare Thiago Silva, ma con le dovute proporzioni. Se riesco ad avere metà del suo successo sarò felice".
Fra la difesa e l'attacco c'è il centrocampo. C'è Bennacer, fresco vincitore della Coppa d'Africa, di cui è stato eletto miglior giocatore. "Mi sento bene e sono contento perché abbiamo una squadra buona e un centro sportivo bellissimo. Si può fare il massimo qui". Giampoalo lo conosce bene, lo ha avuto ad Empoli: "Mi ha chiesto di venire, è questo è già tanto per me. E' la cosa più importante, voglio dare il massimo perché conosco le mie qualità e il suo stile di gioco". Sono un playmaker, ma giocherò con piacere ovunque voglia il Mister".