In occasione del sessantesimo anniversario del "Catalogo dell'Arte Moderna", edito da Urbano Cairo, il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il suo periodo al comando del club granata. Un rapporto che dura da più di 19 anni e che, lunedì 2 dicembre, ha visto lo stesso Cairo diventare il presidente più longevo nella storia del Torino. Queste le sue parole, tra apprezzamenti al suo operato e commenti sui malumori dei tifosi.
Torino, le parole di Cairo
Durante la presentazione del fascicolo artistico, Cairo ha detto: "Sono il più longevo sia come editore di questo lavoro che come presidente del Torino, solo che qui siete contenti che ci sia, mentre al Torino qualche volta mi contestano. Fortunatamente mi tirate su il morale".
E sul suo operato puntualizza: "Dico ma scusate, sono 19 anni e 3 mesi che sono al Toro, l'ho preso da un fallimento quando non c'erano nemmeno i palloni. Il primo anno mi danno la possibilità di fare la campagna acquisti in una settimana e quella stagione veniamo promossi in A. Negli ultimi anni siamo sempre stati tra le prime 10 tranne gli anni del Covid. Capisco che c'è il ricordo del "Grande Torinoo ma era il 1940, un mondo diverso. Da quando sono arrivati i diritti televisivi nel 93 è tutto cambiato, io devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fa 400-500, puntando esattamente alla stessa cosa. Non devo rimanere al Toro a vita, posso fare 20 anni ma anche di meno".
In conclusione, Cairo ha detto la sua sul rapporto con i tifosi: "Sono sicuro che in cuor loro i contestatori sanno che se dovessi lasciare se ne pentirebbero. Credo sia un rapporto padre figlio, dove ci si bastona e ci si vuole bene".