"Todo perfecto". A sottolinearlo, dopo la sua prima serata fiorentina, è stato direttamente Arhtur Cabral.
L'attaccante classe ’98 brasiliano arriva in viola dal Basilea per una cifra complessiva vicina ai 16 milioni di Euro. Nell'incastro, perfecto, con l'addio di Dusan Vlahovic direzione Juventus.
Dopo aver anticipato un’eventuale uscita di Vlahovic con l’acquisto di Piatek, la Fiorentina si è fatta trovare nuovamente pronta per mettere a disposizione di Vincenzo Italiano un altro attaccante di assoluto spessore.
Il nuovo numero 9 di Italiano
Sì, perché oltre ai numeri impressionanti seppur rapportati alla Super League Svizzera (14 gol e 4 assist in 18 partite giocate), basta vedere in azione l'ormai ex numero 10 del Basilea per capire di essere di fronte ad un giocatore importante.
Le caratteristiche principali? Tanta qualità tecnica nel ricucire il gioco fra centrocampo e attacco e nel far salire i compagni e inserimenti letali dietro la linea difensiva avversaria (e a centro area sui cross dalle fasce) per concretizzare le occasioni create dalla squadra.
Grazie alla collaborazione con Statsbomb (www.statsbomb.com), siamo in grado di mostrarvi i miglioramenti dell’attaccante di Campina Grande nelle ultime due stagioni con alcune statistiche dettagliate.
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Una macchina da tiri (e da gol), aspettando la Serie A
Prima di tutto, il radar che riassume numericamente le caratteristiche più importanti del giocatore, paragonate agli altri attaccanti della Super League svizzera.
Ciò che salta subito all’occhio, è sicuramente la “macchia” rossa nella parte alta dell’immagine, con quella azzurra invisibile: Cabral, in Svizzera, è stato fra i migliori per quanto riguarda gli expected goals per shots, ovvero i gol potenziali (o che ci “si aspetterebbe”, per tradurre letteralmente) che arrivano da ogni suo tiro (0,196); gli expected goals ogni 90 minuti in campo (0,57) e i tiri a partita (3.8).
Tradotto, cosa significa? Se da una parte ci sono addirittura quasi 4 tiri tentati a partita, dall’altra il gol arriva praticamente ogni 5 conclusioni.
Basta collegare i due aspetti ed ecco spiegato perché il brasiliano è andato in gol in quasi tutte le sfide nel 2021/22.
Meno dribbling per specializzarsi in area
Tantissimi anche i duelli aerei vinti, più di 3 per partita. Anche se si tratta di uno dei pochi aspetti in cui i numeri sono calati, nel confronto con il 2020/21 che possiamo vedere nella foto. Oltre a quello, sono inferiori anche i dribbling riusciti: da quasi 1.6 a poco più di 1.
Un’involuzione naturale dopo i numeri impressionanti delle prime due stagioni europee?
No, più che altro sono cambiati i suoi compiti con il nuovo allenatore. Patrick Rahmen lo ha spesso schierato come terminale unico del 4-2-3-1, ben servito dalla qualità della trequarti (gli ex Inter Males ed Esposito in particolare), riducendo così i suoi movimenti nell’abbassarsi sulla linea dei centrocampisti per fare ripartire l’azione offensiva.
Questo ne consegue meno palla fra i piedi lontano dalla porta e quindi meno dribbling tentati (e riusciti) per portare in avanti il pallone.
In modo simile a quanto dovrebbe avvenire alla Fiorentina: con esterni offensivi e mezze ali di centrocampo pronte a servirlo in zona d'attacco.
Lo si deduce chiaramente anche dal confronto delle mappe di tiro negli ultimi due campionati: se nel 2020/21 i tentativi erano sparsi fra la zona laterale dell’area di rigore e la trequarti, in questa stagione si sono concentrati intorno al dischetto.
Moltissimi di testa, fra l’altro, fondamentale dal quale sono arrivati 7 dei suoi 27 gol complessivi in stagione.
Duttilità viola per non abbandonare il sogno europeo
Nonostante un fisico meno imponente rispetto allo stesso Vlahovic (che è chiaramente un altro tipo di giocatore, è bene ricordarlo), con i suoi 186 centimetri Cabral ha sviluppato l’abilità nell’anticipare tutti in mezzo all’area nel gioco aereo.
Questa dualità, fra la capacità tecnica nel gioco palla a terra e la freddezza negli ultimi metri in zona gol, può aver convinto la dirigenza viola a puntare su di lui.
Anche lo stesso Italiano potrebbe gradire queste caratteristiche: persa una colonna come Vlahovic, Cabral dovrebbe essere in grado di coprire il buco numerico in fase realizzativa e allo stesso inserirsi alla perfezione nel tridente viola, duettando al meglio con l’altro nuovo acquisto Ikoné e con Nico Gonzalez.
L’attaccante ha inoltre saputo colpire anche oltre ai confini nazionali: 5 gol in sei sfide di Conference League per salutare la Svizzera con il suo Basilea già agli ottavi, oltre a 8 reti e 4 assist nelle 6 sfide playoff per qualificarsi alla competizione.
Insomma, per lui non è una novità trascinare una squadra in Europa. Ora parte la vera sfida: confermarsi in Serie A.