Bruno Fernandes è uno dei trascinatori del Portogallo nel Mondiale di Qatar 2022. Il trequartista classe 1994, in particolar modo, ha segnato una doppietta nel 2-0 dei lusitani nei confronti dell'Uruguay, vittoria rivelatasi decisiva per il passaggio del turno. Una carriera, quella di Bruno Fernandes, che deve molto all'Italia. I primi passi nel calcio professionistico, infatti, il trequartista del Manchester United li ha mossi dieci anni fa, in Serie B, precisamente a Novara. A gianlucadimarzio.com Francesco Marianini, ex compagno di Fernandes ai tempi di Novara, ci ha raccontato la genesi della stella portoghese.
Le origini di Fernandes a Novara: "Timidissimo, ma già pronto"
È in un grigio autunno piemontese di dieci anni fa che la carriera di Bruno Fernandes ebbe inizio. Il Novara, nella stagione 2012-13, era appena retrocesso dopo una sola stagione in Serie A e il giovane Bruno era appena arrivato dal Boa Vista. Uno dei veterani di quello spogliatoio, composto dai vari Rubino, Lisuzzo, Gonzalez, era Francesco Marianini. Classe '79, Marianini, oggi presidente del Calci 2016, società militante in Prima categoria toscana, ha alle spalle 444 partite da professionista, di cui 128 a Novara, dove ha segnato il primo gol dei piemontesi nel ritorno in Serie A. A gianlucadimarzio.com, Marianini ha raccontato il primo anno da professionista di Bruno Fernandes: "Bruno era magrissimo, molto più di adesso, molto timido, silenzioso. Si era appena unito a noi dalla Primavera".
Smilzo, capellone, e timido: "A vederlo la prima volta non gli avresti dato una lira, ma appena prendveva il pallone ai piedi la cosa era diversa". Un racconto non tanto distante da quello che fece Ancelotti riguardo l'arrivo di Kakà. "Nonostante la timidezza, di Bruno si potevano intravedere sin da subito i numeri - racconta Marianini - nonostante fosse appena diciottenne, era un giocatore già pronto. A impressionarmi fu il modo in cui calciava: destro, sinistro, benissimo con entrambi i piedi. Era già pronto".
Giacomo Gattuso l'uomo del destino di Bruno Fernandes
L'esordio tra i professionisti, per Bruno Fernandes, è arrivato il 3 novembre 2012, dieci anni fa, nella partita tra Novara e Cittadella. Per Marianini, l'uomo del destino di Bruno Feranndes è Giacomo Gattuso. L'ex allenatore del Como, infatti, ai tempi aveva allenato Fernandes in Primavera e, una volta nominato traghettatore in seguito all'esonero di Tesser, non esitò a farlo allenare con i grandi. "Gattuso arrivò da traghettatore, appena arrivato iniziò a fare allenare con noi questo ragazzino della Primavera, e gli cambiò la carriera. Probabilmente, Gattuso era nel destino di Bruno: senza di lui sarebbe esploso comunque, ma il percorso sarebbe stato più lungo".
L'impatto con la Serie B di Bruno Fernandes fu subito importante. Dopo l'esordio con Gattuso, a lanciare definitvamente fu con Aglietti. L'allenatore classe '70, nella partita contro l'Empoli del 26 gennaio 2013 schierò titolare il portoghese, senza più toglierlo. Ricorda molto bene questo fatto Marianini: "Con Aglietti Bruno praticamente mi rubò il posto! I primi minuti li trovò complice anche qualche mio infortunio. Poi, una volta entrato in campo, ha iniziato a giocare una partita meglio dell'altra: era impossibile toglierlo". E infatti quel Novara dalla zona retrocessione arrivò fino ai playoff, terminando in semifinale. Poi il resto è noto: Udinese, Sampdoria, Sporting Lisbona, United e ora il Mondiale...