Assente in Nazionale da circa tre anni, grazie all'ottimo inizio di campionato Giacomo Bonaventura è riuscito a convincere il ct Luciano Spalletti a convocarlo nuovamente. Il centrocampista della Fiorentina, autore di quattro gol nelle otto partite giocate in questa stagione, è intervenuto oggi (mercoledì 11 ottobre) in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano.
Tornato in Nazionale, Bonaventura ha chiaro in testa il suo obiettivo per il presente e il futuro: "Mi sono messo in testa di fare bene, giorno per giorno. Di allenarmi, fare del mio meglio, cercare sempre di migliorare perché si può migliorare anche a 34 anni. Questo è ciò che ho in testa, fare bene e vivere giorno per giorno".
Italia, le parole di Giacomo Bonaventura in conferenza stampa
In Nazionale Bonaventura trova Luciano Spalletti, che come Vincenzo Italiano utilizza il 4-3-3: "Da quello che ho visto in questi giorni il modo di giocare del ct è simile a quello di Italiano. Poi ci sono alcuni dettagli, cose diverse, ma a grandi linee si assomigliano. Questo modo di giocare si può attuare con un centrocampo dinamico, c'è bisogno di pressare ma anche andare in area e fare gol. Stiamo lavorando, Spalletti ci sta facendo vedere diverse situazioni e crediamo di poter fare bene".
Il centrocampista della Fiorentina ha poi commentato il suo ritorno in Nazionale: "Obiettivi? Spero di segnare ancora, sicuramente sto giocando in una posizione più vicina alla porta e voglio continuare così. Sono stato convocato tante volte in Nazionale, la prima volta 10 anni fa, ho avuto qualche difficoltà con la Nazionale ma ho sempre cercato di fare del mio meglio. Sono venuto qui cercando di dare tutto me stesso, la Nazionale è il sogno di chiunque. Poi ci sono cose nel calcio che dipendono da te, ma non tutto dipende da te. Io ho cercato di dare sempre il massimo, il passato è passato, sono contento di essere qui".
Poi, Bonaventura si è espresso sul paragone con Bellingham: "I paragoni li lascio fare a voi, ognuno ha la sua storia e il suo carattere. Per me essere qui a 34 anni è una grande soddisfazione. Mi alleno, vado a letto presto e faccio tutto ciò che serve per fare bene. Il calcio è la mia passione, ci tengo a fare le cose fatte bene".
Bonaventura ha poi parlato della possibilità di essere convocato per l'Europeo: "Perché no? Alla fine tutto parte da ciò che si fa nel club. Ci speravo in questa convocazione, ma non me l'aspettavo. Ho pensato di non tornare più in Nazionale, perché ho visto che negli ultimi anni sono stati chiamati tanti ragazzi molto giovani e credevo per me non ci fosse più posto. Ma se un giocatore ha un rendimento alto e gioca bene con il club, deve andare in Nazionale. Qui devono giocare i migliori e quindi spero di continuare così per poter restare in Nazionale".
Il centrocampista è tornato a parlare del suo addio al Milan: "Sono andato via dal Milan con grande motivazione, sapevo che la nuova esperienza sarebbe stata bella perché avevo ancora tanta voglia di fare e di dimostrare. Poi è arrivata la Fiorentina, che in questi anni ha continuato a crescere, e si è rivelata per me la piazza ideale per proseguire la mia carriera".
A Firenze Bonaventura ha trovato Vincenzo Italiano. Il centrocampista viola ha parlato così del suo allenatore: "È un allenatore molto giovane ma sta già facendo molto bene in Serie A. Ha margini di crescita ancora incredibili e sono felice per lui. Vedo la passione che ci mette, quello che dà e come lavora. Può ancora migliorare e crescere".
Infine, Bonaventura ha voluto ricordare suo padre, scomparso un anno fa: "La dedica per il ritorno in Nazionale è a mio padre, che un anno fa ci ha lasciato. Era molto orgoglioso quando mi vedeva giocare con la Nazionale".