Gli italiani hanno sempre portato in alto il proprio calcio, ma sono anche stati un popolo di conquistatori. Da Trapattoni a Ranieri, passando per Mancini e Capello: sono tanti gli allenatori che hanno vinto anche al di fuori della Serie A. Insomma, l'italiano in panchina va sempre di moda, anche nei paesi più piccoli che mirano a crescere calcisticamente.
Ad Hamrun, paese di poco più di 9mila abitanti sull'isola di Malta, c'è chi ha deciso di puntare su uno staff interamente italiano. A partire dall'allenatore, quel Manuele Blasi che da calciatore ha giocato nella Juventus, nel Napoli, nella Fiorentina e ha anche collezionato 8 presenze in Nazionale. Da due anni ha chiuso la sua carriera da calciatore e ha iniziato la sua nuova vita in panchina proprio a Malta, all'Hamrun Spartans, attualmente al sesto posto in Premier League.
“Sono stato contattato in estate e ho subito accettato, dal 4 luglio sono qui e ho iniziato questa nuova avventura – ha raccontato Blasi a GianlucaDiMarzio.com - Avevo avuto qualche altra chiamata in Italia, avrei potuto iniziare dalla Serie D o dalla Serie C, ma desideravo tanto fare un'esperienza all'estero. La Premier League maltese è un campionato che sta provando a crescere, in via d'evoluzione. Sinceramente non so fare un paragone con il calcio italiano, non so dire a che livello potremmo collocarlo. Alcune partite sembrano di Serie B, altre di categorie inferiori. Ma non è affatto facile, ci sono calciatori molto bravi. È normale che non ci sono strutture importanti, sia per le gare ufficiali che per gli allenamenti. Ma anche l'Italia, in questo senso, è in difficoltà, perché abbiamo anche noi dei problemi. In Serie A e in Serie B ci sono ancora squadre che non hanno strutture all'avanguardia per potersi allenare. A Malta è ancora più difficile, è un'isola non grandissima e non ha tutto questo spazio per costruire centri sportivi adeguati”.
Manuele Blasi era soprannominato “Il Guerriero”, da allenatore prova a trasmettere la stessa grinta ma pretende anche tanta qualità. “Ho avuto la fortuna di avere tanti allenatori bravi, provo a riportare quel che mi hanno insegnato. A me piacerebbe che la mia squadra giocasse a calcio, che sia forte a livello di voglia, di fame ma che esprima qualità. Sto giocando con il 4-3-3, mi piace una squadra che attacca, che spinge e che prova a far gol. La mia carriera da calciatore l'ho fatta e ho sempre creduto nella mia professionalità, non ho mai mollato e provo a essere un 'Guerriero' anche in panchina. Cerco di portare questa mentalità alla mia squadra, ma non è facile perché non sono io a giocare ed è difficile trasmettere quel che ho dentro. Però piano piano ci sto riuscendo, stiamo ottenendo dei buoni risultati e questo ci fa piacere”.
Dal campo alla panchina, un percorso che Manuele Blasi non ha ancora compiuto del tutto. “Probabilmente ancora non ho fatto questo passaggio, non ho chiuso completamente la testa per fare l'allenatore. A volte penso ancora da calciatore, credo sia la cosa più difficile da fare quando cambi strada". A Malta l'inizio della sua carriera da allenatore, ma dove vuole arrivare Manuele Blasi? “Questa per me è un'occasione importantissima, all'estero cresci ancora di più perché sei costretto a imparare la lingue e devi adeguarti a un'altra tradizione calcistica e culturale. A me piace allenare, non so se diventerò un bravo allenatore, lo dirà il tempo. Sono all'inizio di questa carriera, cercherò in tutti i modi di fare bene, poi il campo dirà se sarò in grado di fare strada o no”.
Il DS Governucci: “Europa in 2 anni, Blasi come Spalletti”
Blasi, ma non solo. L'Hamrun Spartans parla italiano anche nella direzione sportiva, affidata ad Antonio Governucci. Una lunga esperienza tra i dilettanti in Campania, ora la chiamata da Malta e il cambio di vita improvviso. “È nata quest'avventura perché il presidente attuale, Nunzio Antignani, è il figlio di Mimì Antignani, noto conoscitore del calcio campano – ha raccontato lo stesso Governucci a GianlucaDiMarzio.com - Siccome ero molto amico del padre, avendo fatto un lavoro importante di due anni alla Turris, mi ha offerto di dirigere questo club, che in 2 anni potrebbe ambire all'Europa e mi sono catapultato a Malta. Mi faceva piacere conoscere un nuovo paese e poi la Serie A, seppur in un paese piccolo, è sempre la Serie A. Persino uno come Blasi, che conoscevo solo dalle figurine, ha accettato questo club, a dimostrazione che la mia scelta è stata quella giusta. In Italia c'è poca meritocrazia, tant'é che tanti allenatori e calciatori si sono trasferiti qui. L'anno scorso all'Hamrun Spartans, prima di Blasi, c'era Giovanni Tedesco, che ora allo Gzira è il miglior allenatore del campionato”.
Un movimento in crescita quello maltese, che punta a migliorare anche grazie a qualche modifica nel regolamento: “Fino a qualche anno fa il limite massimo di stranieri era di 3 per squadra, ora se ne possono tesserare 7. Questo significa che almeno 4 titolari e tutte le riserve devono essere maltesi, ciò abbassa il livello del torneo. Il presidente federale Bjorn Vassallo, che ha un forte legame con Infantino, vorrebbe aumentare il numero di stranieri a 11 e questo aiuterebbe il movimento a migliorare. Attualmente il campionato è paragonabile a una Serie C, lo dico anche confrontandomi con qualche calciatore che questa categoria l'ha fatta. Qualche squadra probabilmente non sfigurerebbe neanche in Serie B, mentre le ultime due potrebbero giocare in Serie D. Blasi probabilmente non sa confrontare questo campionato con quelli italiani perché ha sempre giocato ai massimi livelli, quindi non è un grande conoscitore delle categorie inferiori”.
Ma Governucci è pronto a scommettere sul suo allenatore: “È un campione anche nella vita, non lo dico perché lavoriamo insieme. È un ragazzo alla mano, mette la sua professionalità a servizio della squadra. È il primo anno che allena ma è molto motivato, sembra tranquillo ma è molto energico. Blasi lo paragonerei un po' a Spalletti: è molto pratico, vuole sempre giocare a calcio e non gli piace che la sua squadra butti la palla. La sua esperienza ci farà fare il salto di qualità e ha tutto per ripetere in panchina quel che ha fatto in campo”.
Magari un giorno lo vedremo su una panchina di Serie A, ora Manuele Blasi sta mettendo la sua esperienza e la sua infinita grinta a disposizione dell'Hamrun Spartans. L'obiettivo? Crescere e, perché no, regalare al club un titolo che manca dal 1991. Per entrare nell'infinita lista degli italiani conquistatori nel mondo del calcio.