Ripartire dopo l'incubo di Kiev, senza però essere ancora riuscito a scacciare i fantasmi che lo perseguitano. Bye bye Anfield, la Turchia mi aspetta. Con questo spirito, ad inizio settembre, Loris Karius aveva lasciato Liverpool destinazione Besiktas. Grande accoglienza, una squadra che lo faceva sentire importante, una fiducia ai suoi occhi incredibile dopo gli errori che, soltanto poco tempo prima, avevano di fatto consegnato la Champions League al Real. Tutti contenti, anche perché dall'altra parte, sponda Reds, era arrivato un certo Alisson. Il portiere più pagato di sempre prima che il Chelsea si tuffasse su Kepa.
Già, tutti soddisfatti. Sì, fino ad oggi però. Perchè, secondo quanto riportato dal Sun - che a sua volta cita la testata turca Fotomac - il club di Istanbul si sarebbe stufato del portiere tedesco. Nove gare da titolare fin qui, 14 gol subiti e porta inviolata soltanto in un'occasione. A peggiorare il tutto un’uscita a vuoto nella prima partita di campionato, una rete assurda subita dal Malmö in Europa League e, più in generale, l’impressione che le ferite di Kiev non si siano per nulla rimarginate. Quarto posto in classifica per il Besiktas che, dopo le prime dieci giornate di campionato, si trova distante tre punti dalla vetta.
Di qui l'idea di rimandare indietro il pacco. Con tanto di ringraziamenti ma anche di... rimborso. Anzitempo, perché Karius è arrivato in Turchia con la formula del prestito biennale. La soluzione pensata dal club turco sarebbe quella di rispedire Karius ad Anfield, chiedendo ai Reds il belga Origi. L'attaccante, approdato a Liverpool nell'estate del 2015 dal Lilla, non ha mai convinto in Inghilterra. Klopp, nella stagione passata, ha provato a mandarlo in prestito al Wolfsburg, in Bundesliga. Poi il rientro con solo 90' concessigli in tutte le competizioni.
Un portiere per un attaccante, quindi. Una soluzione che potrebbe accontentare - nuovamente - tutte le parti in gioco. Storie di idee, riscatti e... ripensamenti.