Toronto è da sempre una seconda casa per gli italiani. Ce ne sono circa 430.000 in tutta la città: chi è partito dopo la prima guerra mondiale, chi dopo la seconda. Tutti inseguendo l’American Dream. E poi c’è il calcio. Perché Hogtown è diventata anche la meta di tanti calciatori azzurri: “L’impatto è stato bellissimo. La città è molto diversa da Torino, devo dire che è fantastica”. La cartolina firmata da Federico Bernardeschi.
Bernardeschi racconta la MLS: tra calcio e show
19 luglio 2022. È il giorno della presentazione di Bernardeschi come nuovo giocatore del Toronto. I tifosi più fortunati sono presenti dal vivo, altri restano incollati al televisore. “È stato uno dei momenti più belli. È stata vista da tutto il mondo, i tifosi mi hanno accolto con grande entusiasmo” racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Così è iniziata la sua avventura in MLS.
Da Torino a Toronto. Il cambiamento è stato importante. Un’altra vita che comincia e un tipo di calcio differente da affrontare: “C’è meno tattica e tecnica però c’è grande fisicità. Qui sono molto preparati nell’intensità e quindi se non stai bene fisicamente fai fatica”.
Per l’ambientamento Federico non ha avuto problemi, grazie anche agli altri italiani arrivati con lui: Criscito e Insigne. “Ha fatto comodo a tutti e tre. Con Lorenzo ho condiviso tanto. Ma poi qui ho legato con tutti”.
In Italia quando si parla di MLS qualcuno storce il naso. Niente di più sbagliato. “Sta avendo una crescita importante. Quando sono arrivato mi hanno detto che due o tre anni fa la lega era molto diversa, anche dal punto di vista competitivo. Per me crescerà ancora di più, soprattutto per i prossimi Mondiali”. E anche l’arrivo di Messi all’Inter Miami ha dato una spinta in più a tutto il movimento calcistico: “Sicuramente aiuterà la lega a crescere tantissimo. Avere un fenomeno del genere è bello. Fa piacere a tutti giocare contro uno come lui”.
Certo, rispetto all’Italia ci sono tante cose diverse. Un esempio? Il tifo: “Qui è uno show. È tutto sotto forma di spettacolo e intrattenimento, gioia e festa. Vedi famiglie e bambini, ci sono i fuochi d’artificio. In ogni stadio c’è un grande clima. C’è meno pressione. Ma qui è così in tutti gli sport, sono tutti così: una volta finita la partita finisce tutto”.
La stagione del Toronto non è iniziata bene: 19 punti in 24 partite e 11 punti di distanza dai playoff. Ma per rialzarsi c’è ancora tempo: “Ho fatto molto bene e sto facendo bene. Purtroppo bisogna dare continuità ai risultati che in questo momento mancano un po’. Adesso siamo in una fase di stallo e vediamo di rialzarci tutti insieme. Dobbiamo solo ringraziare i tifosi. Ci supportano tutte le partite, ci stanno vicini. Ora sta a noi dare qualcosa in più a livello di squadra”.
A Toronto Bernardeschi ha trovato tutto ciò che cercava, ma la distanza da casa ogni tanto si fa sentire: “Mi mancano tanto gli amici. Ogni tanto mi vengono a trovare. Ma diciamo che l’Italia in sé è bella. Ce la invidiano tutti, qui soprattutto: appena possono scappano lì”.
L’Italia nel cuore così come il passato, quello in maglia Juventus. “Mi sento con quasi tutti i miei ex compagni. Abbiamo un bellissimo rapporto. Chiellini è qui ed è anche più semplice sentirlo. Quando uno dei due non ha nulla da fare e sa che dall’altra parte del mondo dormono, ci scriviamo”.
La chiamata si chiude così. Perché mentre in Italia sono le 15, a Toronto è ancora mattina. Federico deve scappare, lo aspetta l’allenamento. Berna ha tanta voglia di rialzarsi insieme alla squadra. Tanto passerà dai suoi piedi.