Il calcio è così. Romantico. Non ti lascia e vuole che tu faccia altrettanto. Non ci puoi far nulla, l’emozione (spesso) non si controlla. Si vive e basta. Senza troppi perché. Discorsi evidentemente molto cari a Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Una vita (nel) e (di) calcio. Trentuno anni di storia, trentuno anni di amore. E, ora, forse il nuovo inizio. Nella vicina Monza. Lì dove il Galliani dirigente ha mosso i primi passi. Gli stessi, per l'appunto, che distano tra casa di Berlusconi e il capoluogo brianzolo.
Il calcio. Un lungo segmento di amore, oltre ogni confine razionale. Dal tetto del mondo, alla Serie C. Un nuovo romanzo, le cui prime pagine – a dir la verità – le ha cominciate a scrivere l’attuale presidente del Monza, Nicola Colombo (ben coadiuvato dal ds Filippo Antonelli). “Caspita, tre anni fa dal giudice in fila per rilevare il titolo sportivo dal giudice c’ero solo io, oggi mi viene a bussare alla porta il gruppo imprenditoriale più importante d’Italia…”. Il giusto mix di fierezza ed emozione. Perché non c’è niente di più appagante di forgiare un qualcosa integralmente con le proprie mani. Partendo da zero. Facendo scelte giuste, altre meno giuste. Alternando momenti di gioia a momenti di tristezza. E’ così, è il gioco della vita. E’ il gioco della (vera) dimensione di felicità.
“Lunedì mattina – racconta il presidente Colombo ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – c’è stato questo primo approccio. Mi ha chiamato un esponente di Fininvest per chiedermi alcune informazioni tecniche, chi fossero i soci, la situazione stadio. La solita routine che antecede le fasi di vera e propria negoziazione. Io mi sono reso disponibile ad approfondire il discorso e la telefonata si è chiusa con un ‘se avremo bisogno di altre informazioni, La ricontatteremo’. Dico la verità, il fatto che il gruppo imprenditoriale più importante d’Italia si sia interessato al Monza mi ha molto emozionato”.
Ma certi amori non finiscono, né all'alba di una via (in un remix strampalato di canzoni) né nel bel mezzo di una telefonata… “Mi piacerebbe rimanere comunque dentro la società. Ho approntato questo progetto per sviluppare una mia idea di calcio etico, romantico e valoriale e mi piacerebbe continuare a vivere questa mia dimensione qui. Con un partner che condivida questi valori, quale il gruppo Fininvest emblema di competenza, passione e virtuosità. Potremmo coabitare certo, perché no?”.
E pensare che… perché il passato non è passato, il passato è (buona parte) del nostro presente… “Tre anni fa qui non c’era più niente. Oggi mi chiama il gruppo di Berlusconi, beh mi piace pensarlo come un riconoscimento da condividere con tutti coloro i quali hanno contribuito a ridar dignità e vanto ad una società gloriosa e importante”. E se del doman non v’è certezza… “Se la cosa dovesse concretizzarsi sarebbe una grandissima opportunità, un qualcosa di unico, per Monza e per l’intera Brianza”.
E pensare che… era un lunedì mattina come tutti gli altri nella gaudente Brianza…