Foggia e Lecce, tocca di nuovo a loro. Divertenti, imprevedibili, appassionanti: rossoneri e giallorossi sono pronti per affrontarsi sul campo dello Zaccheria. Questa volta, finalmente, in Serie B. Finalmente, sì, perché l’ultima volta che si sono incrociati nel campionato di B risale a oltre 21 anni fa: era il 1997 e a fine stagione il Lecce di Giampiero Ventura avrebbe ottenuto la seconda promozione consecutiva, riuscendo nel doppio salto dalla C alla A. Il Foggia, invece, si sarebbe salvato, ma a partire dall’anno successivo avrebbe iniziato la terribile discesa verso le serie minori, dalle quali i rossoneri sono riusciti a risalire appena un anno e mezzo fa.
E proprio in Serie C, Foggia e Lecce si sono sfidate negli anni passati: l’ultimo derby è datato marzo 2017. Di mezzo, da lì ad oggi, se ne son viste delle belle: due promozioni, tanta euforia, festa e passione. E un sorriso a… “lungo termine” sul volto dei loro tifosi. L’amarezza per quella promozione che sembrava impossibile da raggiungere, infatti, adesso non c’è più. Foggia e Lecce sono di nuovo in Serie B, insieme, e sono riuscite ad arrivarci una dopo l’altra.
Prima i rossoneri, poi i giallorossi. La finale playoff persa dalla squadra di De Zerbi contro il Pisa e le disfatte contro Alessandria, Carpi e Frosinone - “collezionate” dal Lecce dopo la doppia retrocessione dalla Serie A alla Lega Pro - adesso sono acqua passata. Ne è rimasto il meglio, quello sì: i 25 mila foggiani che andarono allo stadio nel 2016 per vedere la semifinale, sono rimasti pure gli oltre 23 mila del Via del Mare presenti lo scorso anno contro il Catania. Spettacolo e passione, ambizioni e amore per la maglia: a Foggia e Lecce la Serie C andava davvero troppo stretta. Adesso, però, il derby con tutto il suo fascino è tornato in Serie B. La musica è cambiata, Foggia e Lecce pure.
FOGGIA
L’INCUBO-SERIE C PRIMA, LA PENALIZZAZIONE POI. MA SUL MERCATO…
Durante l’estate a Lecce si respirava aria di mare e di festa: il ritorno in Serie B lanciava già i sogni dei tifosi giallorossi verso palcoscenici ancora più importanti. La campagna acquisti condotta dal ds Meluso, d’accordo con Liverani e Sticchi Damiani, ha scaldato non poco una piazza che alla Serie B ci è abituata eccome.
Dall’altra parte, un po’ più a nord della Puglia, l’atmosfera era però del tutto opposta. Un tormento continuo la prima parte d’estate e un processo durato diverse settimane che ha infiammato la città, con la retrocessione in Serie C inflitta in primo grado dalla procura federale e poi revocata e trasformata in una forte penalizzazione. Tra una sentenza e l’altra i -15 punti sono diventati -8, calmando gli animi dei tifosi foggiani e non solo… Dubbi, domande e il tempo che scorreva veloce sotto il sole caldo. La dirigenza si è concentrata al massimo sul finale del calciomercato con il ds rossonero che, con un colpo dopo l’altro, ha regalato a Grassadonia una squadra che non ha nulla da invidiare ad almeno 3/4 dell’intera griglia della Serie B.
A cominciare dalla prima conferma, quella di Kragl riscattato dal Crotone, per poi finire con il grande colpo. O meglio, il grande ritorno: Pietro Iemmello. Una nuova sfida in maglia rossonera, dopo le parentesi di Sassuolo e Benevento, per cancellare quell’amaro epilogo della sconfitta in finale playoff contro il Pisa. Il periodo buio è ormai alle spalle e destino vuole che adesso allo Zac ci ritorna con tanta voglia di rivincita.
IL DOPPIO DERBY DI GALANO: “NON C’E’ DUE SENZA TRE”
Nelle ultime ore Nember ha poi chiuso gli ultimi colpi, su tutti Cristian Galano che torna a Foggia, a casa sua dove ha mosso i primi passi con il pallone nella “Gioventù Calcio Foggia” prima di essere notato dal Bari a soli 11 anni.
I biancorossi lo hanno anche preparato al salto in Serie A con il Parma che poi ha deciso di liberarlo per concedergli più spazio. Mai scelta fu più giusta: a Foggia è ormai il nuovo beniamino, nonostante il suo passato in biancorosso e quel goal nel derby al 92’ che ha condannato i rossoneri tra le mura del San Nicola. Un ricordo amaro che i tifosi foggiani stanno già dimenticando grazie alle emozioni suscitate dalla sua fame di vittoria con la maglia rossonera. Due reti nelle ultime due vittorie, e se non segna… fa segnare, in qualche modo Cristian Galano ci mette sempre del suo.
Contro il Lecce sarà la sua prima volta, ma nei derby ha sempre segnato: con il Bari (proprio contro il Foggia) e con il Vicenza contro il Verona… per il “Robben di Capitanata”, come ha già detto lui non c’è due senza tre. E così si è passati da Mazzeo a Kragl, da Kragl a Galano, con il ritorno a breve di Re Pietro. Con questa squadra i cuori dei foggiani sono decisamente più rilassati. Il Foggia non l’hanno mai abbandonato, anche quando in classifica c’era quel 'meno' che faceva un po’ paura. Calore e passione, fede e tifo, un pizzico di speranza e tanta fiducia… ecco la ricetta preferita dei foggiani - dopo la “braciola” ovviamente.
In attesa del terzo grado di giudizio, la società e i tifosi sperano in un ulteriore sconto di pena dopo la notevole riduzione della penalizzazione. Tribunali a parte, quello che conta al momento sono il campo e… gli spalti. Quando gioca il Foggia non c’è tempo per pensare a cosa succede lì fuori: che sia tra le mura dello “Zac” oppure in trasferta, la passione dei foggiani si fa sempre sentire. L’hanno dimostrato lo scorso anno, con numeri impareggiabili che hanno piazzato la squadra rossonera in cima alla classifica delle presenze di tifosi in trasferta e lo stanno dimostrando anche quest’anno.
Non sono i chilometri a spaventare i foggiani e nemmeno “Burian”, l’ondata di gelo più rigida dell'inverno; basta ricordare i 1.500 tifosi che hanno invaso Novara per poi passare alla trasferta di Parma, dove al Tardini c'erano oltre 4000 rossoneri. Un tifo pazzesco, riconosciuto anche dalle tifoserie avversarie, come quando lo scorso 30 settembre al Ciro Vigorito il Foggia ha battuto il Benevento anche sugli spalti con i suoi oltre 1000 sostenitori.
LECCE
SPENSIERATEZZA & “OBIETTIVO SALVEZZA”: ECCO IL SEGRETO DI LIVERANI
Reduci dalla sconfitta contro il Palermo, privi ancora di Falco e Lucioni, i giallorossi di Liverani arriveranno a Foggia con la solita voglia di stupire e divertirsi sul campo. In questo inizio di campionato il Lecce si è dimostrato compatto e propositivo, solido e bravo nel fare girare il pallone. Nonostante la fase di rodaggio non sia ancora finita, i giallorossi hanno già suscitato in molti la sensazione che quel “campionato tranquillo” cui la società aveva dichiarato di ambire in estate, possa invece trasformarsi presto in un percorso ricco di sorprese e “mai dire mai”.
La rosa costruita in estate da Meluso d’altronde è di ottimo livello e l’obiettivo-salvezza sembra andare stretto alla maggior parte dei protagonisti che sono scesi in campo finora. Lucioni, Bovo, Vigorito, Fiamozzi, Scavone e Falco vantano un passato in Serie A oppure hanno tanta esperienza alle spalle in squadre dell’alta classifica di Serie B. Il 3-3 finale di Benevento e la vittoria per 2-0 in casa dell’Hellas Verona hanno sottolineato come questo Lecce se la possa giocare davvero con tutti.
Nonostante ciò, Liverani ha espressamente dichiarato che, prima di fissare un obiettivo da raggiungere a fine stagione, sarà necessario completare il “tour de force” iniziato sabato scorso contro il Palermo: nelle prossime giornate, i giallorossi affronteranno in serie Foggia, Crotone e Pescara, tre candidate forti al ruolo di protagonista per la stagione in corso. Misurarsi con avversari di un certo spessore aiuterà il Lecce a trovare la sua dimensione e a capire dove davvero può arrivare. Dall’altro lato, la mancanza di pressioni da parte dei tifosi insieme alla serenità della società hanno giocato finora un ruolo fondamentale nelle prestazioni di Lepore e compagni.
“Che si giochi al Via del Mare oppure in un altro stadio, a noi non cambia nulla: prepariamo tutte le partite allo stesso modo”, ha dichiarato alla vigilia Fabio Liverani in conferenza stampa. Eppure, come più volte l’allenatore stesso ha sottolineato, nelle gare interne il pubblico giallorosso si è spesso rivelato per davvero il dodicesimo uomo in campo. La media di quasi diecimila tifosi presenti ad ogni partita lo scorso anno testimonia la grande vicinanza della piazza alla squadra, spesso “spinta” verso l’area di rigore avversaria dai canti della curva e dalle incitazioni dei singoli supporters.
Anche a Foggia, in trasferta, la passione dei tifosi del Lecce non tarderà a farsi sentire, tenendo conto del sold-out registrato per il settore ospiti e delle centinaia di fans giallorossi disposti a seguire la loro squadra in trasferta: a Verona, nella magica notte del 2-0 timbrato da Mancosu e La Mantia, il settore ospiti contava oltre 1200 spettatori presenti, pronti a sostenere il loro Lecce anche dall’altra parte d’Italia.
Insieme, Foggia e Lecce hanno aspettato a lungo questo momento. E ora, anche se da avversarie e con un derby preziosissimo da portare a casa, entrambe non vedono l’ora di scendere in campo l’una di fianco all’altra: ne hanno passate di tutti i colori, ma adesso un sorriso non glielo leva nessuno. E comunque vada a finire, sarà sempre uno spettacolo per via di quello che c’è dietro. E perché un derby… è sempre un derby.
a cura di Francesco Calvi e Rebecca Zichella