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Da Bolzano a Benevento: un tifoso, 800 chilometri e un pellegrinaggio che vale il quarto posto

Un solo tifoso nel settore ospiti a Benevento per sostenere il Sudtirol

Dicono che il tifo sia una questione di fede. Ed è un atto di fede quello compiuto da Damian Gruber, l’unico tifoso del Sudtirol presente ieri sera al Ciro Vigorito di Benevento nel settore ospiti. Un vero pellegrinaggio, ma ne è valsa la pena: vittoria per 2-0, la maglia di Masiello e il saluto dei calciatori.

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Il dato dei biglietti venduti per quella porzione di stadio recita proprio così: 1. Fra Benevento e Bolzano ci sono quasi 850 chilometri, una distanza coperta sulle ali dell’entusiasmo che sta trascinando la squadra di Bisoli. Anche ieri una vittoria, firmata Belardinelli-Cissé. Il pareggio del Genoa ha avvicinato persino la promozione diretta: ora il secondo posto è a tre punti. Leggi anche – Tutti i risultati e i marcatori della ventisettesima giornata di Serie B

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Benevento, un solo tifoso del Sudtirol presente nel settore ospiti

Il tifoso presente nel settore ospiti non era certo l’unico del Sudtirol presente a Benevento: ce n’erano altri in tribuna. Ma un viaggio del genere meritava gli onori della cronaca, e il vuoto dei seggiolini intorno a lui è lo sfondo di una fotografia da incorniciare. Sciarpa al collo, quel tifoso ha visto un altro gol di Cissé, l’ennesima impeccabile prestazione difensiva, il coraggio da leader di Tait e l’esperienza di Larrivey. La squadra ha visto lui, e ci ha messo tutte le forze a disposizione per rendergli il giusto omaggio. 

Anche i tifosi del Benevento hanno riconosciuto l'”onore delle armi” a quel fan arrivato fin in Campania per sostenere la propria squadra: nella curva dei tifosi di casa è apparso uno striscione che recitava: “Onore a chi macina km“.

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Credits: Benevento Calcio, Mario Taddeo

La squadra di Bisoli non rappresenta una città, ma una provincia, una terra, l’Alto Adige, in cui l’orgoglio e l’identità sono temi centrali, per quanto divisivi, ormai da secoli. Non solo la maglia di Masiello e il cinque di Zaro: ecco perché un viaggio del genere merita di essere compiuto.