La festa del Cittadella sotto il settore ospiti al termine della gara da una parte, l'amarezza per una nuova serata da incubo per il Benevento dall'altra. E’ questa, in un’istantanea, la sintesi della serata del Ciro Vigorito. Eppure la sceneggiatura è tutta da raccontare. Una sola medaglia, e come al solito due facce diverse. Si partiva dal 2-1 maturato nella semifinale d’andata, con il Benevento che aveva espugnato il Tombolato grazie alle reti di Insigne e Coda, ipotecando così l’accesso in finale. Ma il calcio non è una scienza esatta: un episodio e tutto cambia.
In un Ciro Vigorito pieno di sogni e di passione, il Benevento infrange il suo di sogno, una volta per tutte. La squadra di Bucchi gioca, forse, la miglior prima mezz’ora della sua stagione, senza però trovare il gol. Il destino sembra tingersi di giallorosso. Il Cittadella attende. Non agisce, non reagisce. Minuto 36’ il destino si gira, volta le spalle al Benevento e il Cittadella ne approfitta. Montipó sbaglia e Diaw sigla l’1-0, pochi minuti dopo Panico segna il raddoppio. Il Benevento si spegne, svanisce. Lentamente. Perde certezze, subentra la paura. Nella mente dei tifosi giallorossi, i fantasmi dei tanti playoff persi in Serie C: sette su sette con Oreste Vigorito al timone della società.
Nella ripresa la squadra di Bucchi si scioglie. Segna anche Moncini, è il minuto 54. Il risultato finale recita 3-0 per il Cittadella, che prosegue così la sua favola verso quell’obiettivo chiamato Serie A. E’ il successo di una società lungimirante, alla terza apparizione di fila negli spareggi promozione. Rabbia e delusione per i tifosi giallorossi, che comunque salutano tra gli applausi i calciatori del Cittadella all’uscita dal campo. La squadra di Venturato fa festa, e adesso più che mai crede nella promozione in Serie A.