Si è spento all'età di 78 anni il "Kaiser" Franz Beckenbauer. Un monumento del calcio tedesco e internazionale, che con il suo modo di interpretare il ruolo di difensore alla "libero" ha fatto scuola. Una carriera da vincente, sia da giocatore che da allenatore, legata principalmente a due squadre: il Bayern Monaco e la nazionale tedesca.
Beckenbauer, i suoi numeri da giocatore
Molti lo considerano il miglior difensore di tutti i tempi. D'altronde, per il "Kaiser" parlano i numeri. 433 presenze e 60 gol nel Bayern Monaco tra il 1964 e il 1977. Con i bavaresi vince 13 trofei tra cui quattro campionati e tre Coppe dei Campioni. Un vincente anche con la maglia della nazionale, con cui trionfa nell'Europeo del 1972 e nel Mondiale del 1974.
Il padre voleva facesse l'avvocato, lui è diventato una vera leggenda del calcio. Due volte Pallone d'Oro, nel 1972 e nel 1972. Celebre la rivalità con Cruijff. Simbolo di giocatori che non torneranno più. Celebri furono i 25 minuti più supplementari giocati con una spalla lussata nella storica semifinale Italia-Germania 4-3 del Mondiale 1970. Per rendere l'idea della grandezza, uno dei soprannomi di Franco Baresi era "Kaiser Franz", proprio in onore di Beckenbauer.
Beckenbauer, i suoi numeri da allenatore
Franz Beckenbauer ebbe una carriera importante anche in panchina. Comincia la sua avventura da commissario tecnico della Germania, con cui vinse il Mondiale del 1990 giocato in Italia. Insieme a Mario Zagallo e Didier Deschamps è l'unico nella storia ad aver vinto una Coppa del Mondo sia da giocatore che da allenatore. Dopo la nazionale, una breve parentesi a Marsiglia prima di tornare a casa, al suo Bayern Monaco. Qui, neanche dirlo, arrivano altri trofei, un campionato e una Coppa UEFA. "Non vince chi è più forte, ma chi vince è il più forte", la sua frase più celebre. Parole che racchiudono una carriera.